Animali, WWF: salvare la tigre salva molto di più

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Secondo il nuovo rapporto del WWF “Beyond the Stripes: Save tigers so much more” il denaro investito da governi, agenzie di aiuto e fondi raccolti dai sostenitori di tutto il mondo per salvare le tigri, ha generato benefici in Asia non solo per la fauna selvatica ma anche per milioni di persone.

L’habitat della tigre – che va dalle più grandi foreste di mangrovie al mondo, le Sundarbans, alle foreste temperate nelle montagne innevate del Bhutan – comprende ecosistemi di importanza mondiale, molti dei quali rappresentano gli ultimi territori selvaggi dell’Asia. Queste aree ricche di biodiversità offrono una moltitudine di beni e servizi di fondamentale importanza su cui fanno affidamento milioni di persone: dalla mitigazione dei cambiamenti climatici alla salvaguardia delle acque dolci per ridurre l’impatto dei disastri naturali e proteggere la salute delle popolazioni locali.

Il report sottolinea che la protezione delle aree che ospitano le ultime 3.800 tigri aiuterebbe a tutelare almeno nove importanti bacini idrografici, che regolano e forniscono acqua dolce a 830 milioni di persone in Asia, molte delle quali nelle aree urbane di India, Malesia e Thailandia. Proteggendo la tigre, inoltre, si conserverebbero le ultime foreste rimanenti, che giocano un ruolo fondamentale nel sequestro del carbonio, contribuendo così a mitigare i cambiamenti climatici.

“Ogni dollaro investito per salvare la tigre aiuta anche a salvare molte specie minacciate e servizi ecosistemici che sono fondamentali per milioni di persone”, ha dichiarato Michael Baltzer, leader della WWF Tigers Alive. “Proteggere gli habitat forestali della tigre aiuta anche nell’azione di regolazione dell’acqua dolce, a ridurre gli impatti dei cambiamenti climatici, conservare aria pulita, piante medicinali, posti di lavoro e molto altro ancora”.

Tuttavia, le tigri selvatiche sono ancora in drammatico pericolo d’estinzione. Il 95% dell’habitat originario è andato perso, e oggi questi meravigliosi i felini sono confinati in popolazioni frammentate negli habitat forestali sopravvissuti alla distruzione e trasformazione del territorio asiatico. Quasi la metà (43%) dell’attuale areale della tigre è oggi minacciato a causa dell’espansione di pratiche agricole insostenibili  e dall’urbanizzazione.

La perdita di foreste continua a ritmo allarmante, e paesi come Malesia e Indonesia sono tra i principali emettitori di carbonio proprio a causa del degrado delle foreste. Se questa tendenza dovesse andare avanti, aree chiave per la sopravvivenza della tigre potrebbero passare dall’essere “sink” di carbonio, cioè assorbitori, a emettitori. Solo a Sumatra, l’unico posto al mondo in cui tigri, oranghi e rinoceronti vivono nello stesso habitat, il taglio selvaggio ha ridotto la copertura forestale naturale di oltre il 50 per cento negli ultimi tre decenni.

“Con la rapida espansione economica dell’Asia, dare la priorità alla conservazione della tigre contribuirà in modo significativo a garantire il capitale naturale necessario per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’intera regione”, ha affermato Baltzer.

Come predatore all’apice della piramide alimentare, la tigre hanno bisogno di vaste aree per prosperare, condividendo la sua casa con molte altre specie in via di estinzione, come l’elefante asiatico, il leopardo e l’orangutan. “Se tuteliamo la tigre in realtà salviamo molto di più: la foresta, suo habitat naturale, le sue prede abituali, come i cervi, e milioni di persone che per vivere hanno bisogno di questo ambiente” ha detto Rohit Singh, Presidente della federazione dei ranger asiatici: “La tigre rappresenta anche la nostra cultura, è il simbolo del nostro Paese, una specie di icona”. Proteggere l’habitat della tigre aiuta a proteggere altri animali selvatici minacciati, incluse le specie in via di estinzione ma meno conosciute che altrimenti riceverebbero scarso sostegno – come altri piccoli felini, uccelli e anfibi, ugualmente importanti per la biodiversità della regione.

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