Trasformare le cave dismesse in bacini idrici, ANBI: approvata la prima legge regionale

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La legge sulla trasformazione delle cave dismesse in bacini idrici, approvata da Regione Lombardia, così come l’assunzione del Piano Nazionale Invasi da parte del Governo con un primo, seppur contenuto, stanziamento in Legge di Stabilità, sono importanti e concrete risposte alla necessità di incrementare le disponibilità idriche del Paese. Di fronte a tali scelte, ANBI non può che esprimere soddisfazione nell’interesse generale, auspicando che l’esempio della Lombardia, primo in Italia, venga assunto anche in altre regioni.

Ad esprimere questo commento è Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), che da tempo è impegnata ad indicare la necessità di aumentare la percentuale di pioggia trattenuta sul territorio, elevandola dall’attuale 11% dei circa 3 miliardi di metri cubi, che annualmente cadono sull’Italia; nella sola Lombardia, riconvertendo a bacino idrico il 10% delle cave dismesse, si potrà contare su un incremento della riserva d’acqua, pari a 90 milioni di metri cubi, aumentando così la resilienza del territorio ad un fenomeno ormai ricorrente come quello della siccità.

La decisione lombarda – conclude Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI è frutto della costante sinergia fra ANBI Lombardia e Regione per rispondere alle aspettative del mondo agricolo e del territorio, rappresentando un’ottima pratica nella soluzione dei problemi legati alla salvaguardia idrogeologica ed alla tutela delle risorse idriche in un quadro di valorizzazione ambientale. Il nostro impegno sarà promuovere ovunque tale esemplare spirito collaborativo.

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