Cosenza, bracconaggio: vasta operazione della Polizia Provinciale, fermate e denunciate 7 persone [GALLERY]

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Un’importante e vasta operazione antibracconaggio della Polizia Provinciale di Cosenza ha portato al fermo e alla denuncia di sette persone e al sequestro di fucili, munizioni e richiami acustici elettromagnetici.

Dall’apertura della stagione venatoria i poliziotti hanno effettuato numerosi servizi di monitoraggio del territorio al fine di individuare comportamenti illeciti volti all’abbattimento di specie protette e al posizionamento, da parte dei bracconieri, di eventuali richiami acustici a funzionamento meccanico o elettromagnetico vietati dalla normativa vigente.
Gli interventi sono stati eseguiti dal Nucleo Ittico-Venatorio e dal Reparto operante presso il distaccamento di San Giovanni in Fiore, nei Comuni di Cassano allo Ionio e Rossano Calabro e sulla Sila.

Sottoposti a sequestro penale, complessivamente: nove fucili e le relative munizioni; sette richiami acustici elettromagnetici; un telefono cellulare utilizzato come richiamo acustico; un accumulatore 12 volt; ventuno esemplari di avifauna abbattuta della specie Pispola, un codirosso, sette esemplari di fringuello, due verdoni, due fanelli e delle allodole. Tutte le persone fermate sono state denunciate a vario titolo e a piede libero alla competente Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Castrovillari per i reati descritti, mentre tutto il materiale sequestrato è stato posto a disposizione della stessa Autorità  giudiziaria. Elevate anche sanzioni amministrative, per mancata annotazione sul tesserino regionale della selvaggina abbattuta e/o per mancata esibizione della ricevuta di versamento della tassa di concessione governativa.

Il Reparto Operativo del distaccamento di San Giovanni in Fiore, invece, nella zona di Protezione Speciale denominata Sila Grande, in agro di Celico, ha contestato a un cacciatore l’abbattimento  di specie particolarmente protetta. Anche in questo caso, la persona è stata denunciata a piede libero alla competente Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Cosenza; sequestrati un fucile da caccia, munizioni, la selvaggina ed elevate sanzioni amministrative per mancata annotazione sul tesserino venatorio della selvaggina cacciabile abbattuta.

Il Corpo di Polizia Provinciale di Cosenza si conferma ancora una volta uno dei primissimi presidi di controllo, prevenzione e repressione dei reati sul vasto e articolato territorio cosentino grazie alla professionalità  degli operatori.

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