La diarrea è uno dei meccanismi di difesa del nostro organismo che può essere causata da diversi fattori quali: mal funzionamento dell’intestino, farmaci, infiammazioni, virus o batteri, intossicazione alimentare, intolleranze alimentari, colpo di freddo, sindrome del colon irritabile, colite, morbo di Crohn e stati emotivi.
La diarrea è un disturbo che può essere temporaneo se le scariche durano giusto qualche giorno, o cronico invece quando il nostro organismo ci segnala che c’è qualcosa che non funziona bene. I maggiori casi di diarrea si hanno in genere quando siamo in vacanza fuori, dove ingeriamo cibi infetti ed acqua contaminata. In questo caso siamo di fronte ad una intossicazione alimentare, con disturbi gastrointestinali caratterizzati da nausea, vomito e diarrea ma che per fortuna, nel giro di pochi giorni, attraverso dei rimedi naturali in genere siamo in grado di risolvere senza l’intervento di un medico.
Se invece, siamo in presenza di diarrea acuta, che dura più di due giorni, è il caso di consultare il medico per verificare che non siano in corso patologie serie. Vediamo nello specifico i vari casi:
- Dissenteria acuta: quando le causa possono essere dovute ad infezioni virali o batteriche, può durare anche una ventina di giorni ed occorre in tal caso consultare il medico;
- Dissenteria ricorrente e temporanea: quando si presenta sporadicamente o a periodi alterni e può essere causata da una scorretta alimentazione;
- Dissenteria cronica: quando dura nel tempo e può essere causata da patologie.
Le situazioni più frequenti in cui si presenta la dissenteria sono quando si è influenzati, oppure quando si mangia del cibo contaminato o se si è intolleranti al lattosio o si soffre di celiachia.
In caso di diarrea è bene tenere a presente qualche consiglio della nonna. L’alimentazione gioca un ruolo fondamentale, pertanto occorre mangiare pane asciutto, possibilmente tostato (se non si è celiaci), non consumare latticini tranne lo yogurt che può essere utile per la presenza dei fermenti lattici, mangiare patate lesse e riso in bianco, mele cotte, bere acqua a piccoli sorsi, bere tè e limonata non zuccherata.
Sono da evitare i dolci, la frutta molto zuccherata (come cachi e fichi), cibi conservati, insaccati, fritture, stufati, brodo di carne, cavoli e verdure ricche di fibre, arance, castagne, uva, formaggi grassi o fermentati, panna, ricotta, carni grasse e selvaggina, bevande ghiacciate, gelati, liquori e caffè.
Un consiglio, inoltre, è quello di chiedere un parere all’erborista sui rimedi naturali a base di agrimonia, alchemilla, potentilla, more, mirtilli, carrube, menta piperita ed estratto di semi di pompelmo che hanno tutti eccellenti qualità astringenti.