Una nuova data è stata individuata da una teoria elaborata dai ben noti “catastrofisti“: queste tesi scientificamente non provate ed inesistenti, portano infatti a individuare nuovi eventi apocalittici e di conseguenza nuovi momenti in cui si verificheranno.
Come ormai noto, le teorie catastrofiste in rete si diffondono in modo virale, soprattutto sui social network, pur non avendo alcun fondamento scientifico. Ultimamente c’è chi “scommette” sulla fine del mondo per il 19 novembre 2017: ciò avverrebbe grazie ad un fantomatico allineamento dei corpi celesti che genererebbe sulla Terra una sorta di tensione gravitazionale in grado di attivare le faglie sismiche generando terremoti devastanti o, appunto, apocalittici.
Nel 2017 in realtà le date per la fine del mondo sono state abbastanza numerose: inizialmente si parlava di febbraio, poi di agosto, poi di settembre e poi ancora del 15 ottobre (fondamentale quest’ultima). Man mano che non succede assolutamente nulla, si individua una nuova data: ora si attende il 19 novembre (senza troppi allarmismi e senza trepidazione).
Cosa dovrebbe accadere il 19 novembre secondo i “catastrofisti”?
Un epocale (e scientificamente inesistente) allineamento di corpi celesti genereranno sulla Terra una tale tensione gravitazionale da attivare le faglie sismiche, provocando devastanti terremoti su tutta la superficie del pianeta: è questa in sintesi la teoria dello scrittore Terral Croft che ha descritto lo scenario a Express.
Devastanti terremoti dovrebbero colpire la Terra dal 19 novembre fino a inizio dicembre. La distruzione del nostro pianeta, a causa del fantomatico Pianeta X, o Nibiru, è iniziata lo scorso 15 ottobre: da quel giorno – spiega Croft – sarebbe iniziato un lungo processo di devastazione che ci condurrà all’estinzione, attraverso una lunga serie di cataclismi che si abbatteranno sul nostro Pianeta per anni.
Il prossimo drammatico evento distruttivo – si spiega su Express – è previsto domenica 19 novembre, ha dichiarato Terral Croft: l’Italia? E’ sulla lista di distruzione assieme a Francia, Alaska, Russia, Stati Uniti, Indonesia e Giappone. Ovviamente, insieme ai terremoti si attiveranno anche i vulcani, e si aprirà una gigantesca faglia dall’Indonesia fino a Gibilterra.
Il 19 novembre in particolare, sempre secondo Croft e colleghi, si verificherà un allineamento a quattro: dalla Terra assisteremo a una devastante eclissi di Nibiru, poiché tra noi e il Pianeta X si frapporrà il Sole, e l’allineamento sarà completato dalla costellazione della Bilancia. Peccato che non ci sia alcuna prova dell’esistenza del Pianeta X (nessuno sa quali dati avrebbero permesso di giungere a una simile conclusione).
La data del 19 novembre (come quella del 15 ottobre, del 23 settembre, del 21 ottobre, e così via) sarebbe solo simbolica e indicativa, poiché questa tensione gravitazionale si protrarrà fino “ai primi giorni di dicembre”.
La prova dell’imminente apocalisse, secondo i sostenitori della teoria catastrofista, sarebbe la recente intensificazione dei terremoti sulla Terra (un dato falso, in quanto non si sta registrando alcuna attività sismica fuori dalla norma).
Tutte queste (dis)infomazioni sono state pubblicazioni su “The Project Black Star Investigation”, diretto da Terral Croft, e sul sito Planetnews.
C’è da dire però che questa nuova teoria strampalata ha di certo qualcosa di nuovo: invece di prevedere l’impatto del Pianeta X contro la Terra, i complottisti hanno rinunciato a vedere comparire dal nulla un intero pianeta e preferiscono ora affidargli un ruolo più “nell’ombra”, di influenzatore che distrugge a distanza, senza farsi vedere: ne deriva che a ogni terremoto, a ogni eruzione vulcanica, si potrà dire che la colpa è di Nibiru.