Giornata internazionale contro la violenza sulle donne: le origini storiche

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Si celebra oggi, 25 novembre, la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne; una ricorrenza istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite tramite risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999, invitando governi, istituzioni, organizzazioni internazionali e non governative ad organizzare attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema della violenza sulle donne, dando supporto alle vittime. E se oggi scarpette e panchine rosse, palazzi illuminati d’arancio e muro delle bambole sono solo alcune delle nuove iniziative, quali sono, invece, le origini storiche della ricorrenza? Perché proprio il 25 novembre? La scelta di questa data è avvenuta in ricordo dell’uccisione, avvenuta a Santo Domingo, delle sorelle Mirabal.  Patria, Minerva e Maria Teresa Mirabal, assieme ai loro mariti, erano attiviste del “Movimento 14 giugno”, un gruppo politico clandestino dominicano che si opponeva alla dittatura di Rafael Leònidas Trujillo che detenne il potere sull’isola dal 1930 al 1961.

Nate  tra il 1924 e il 1935, hanno trovato la morte il 25 novembre. Le tre sorelle, a causa della loro militanza, furono arrestate e incarcerate nel gennaio 1960, sebbene la loro detenzione durò solo pochi mesi. Non fu così per i loro mariti che continuarono a rimanere nella prigione Puerta Plata. Il 25 novembre 1960, Patria, Minerva e Maria Teresa, mentre stavano andando in auto a far visita ai loro compagni in carcere, in compagnia di un autista, furono fermate dalla polizia, condotte in una piantagione di canna da zucchero, massacrate, bastonate e strangolate.

Una volta morte, i loro corpi vennero rimessi nella macchina in cui viaggiavano dai militari di Trujillo, che tentarono di simulare un incidente facendo precipitare il mezzo in un dirupo. In loro memoria, il 25 novembre 1981 ci fu il primo Incontro Internazionale Femminista delle donne latino americane e caraibiche. Le tre mariposas, le tre farfalle, così come le chiamavano i loro compagni di lotta, avevano, al momento dell’uccisione, rispettivamente 36, 34 e 24 anni.

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