Ogni anno nel mondo, circa 15 milioni di bambini nascono prima del termine e ben un milione non sopravvive. La realtà afferma che un bambino su dieci nasce prematuro; la giornata mondiale del bambino prematuro si celebra oggi 17 novembre in tutto il mondo. Una manifestazione celebrata in più di 60 paesi, che dal 2011 ha come obiettivo la sensibilizzazione dell’opinione pubblica verso un tema molto delicato che riguarda la prematurità e le malattia nei neonati che, purtroppo, talvolta hanno problemi di salute o non sopravvivono.
La scelta di questa data è dovuta al fatto che uno dei fondatori di EFCNI, dopo aver perso nel 2006 i suoi tre gemelli nati prematuri, è diventato papà di una bimba sana proprio il 17 novembre 2008. In questa giornata, tutto il mondo si colora di viola, colore che nel mondo rappresenta la prematurità.
Le cause scatenanti le nascite premature, rimangono sconosciute; tuttavia, sono stati individuati alcuni fattori di rischio legati allo stile di vita della futura mamma. Il fumo, il consumo di alcol, l’uso di droghe, l’alto livello di stress e il prolungato orario di lavoro, cure prenatali tardive o assenti, alcune infezioni al tratto urinario e vaginale, alta pressione sanguigna, diabete, disordini della coagulazione, essere sottopeso, obesità, gravidanza multipla, avere già avuto un parto pretermine, anomalie uterine o della cervice, possono scatenare questo problema per il bambino. Inoltre, alcuni fattori socio-demografici possono contribuire ad aumentare il rischio di parto prematuro (età inferiore ai 17 anni o superiore ai 35, condizioni economiche precarie).
Un aspetto importante su cui agire, riguarda la prevenzione e la preveggenza dei genitori: talvolta l’informazione sui rischi, sui sintomi e sulle raccomandazioni mediche relative allo stile di vita risultano sottovalutate, carenti o addirittura assenti, portando così ad un aumento di rischio della premsturità.