Le sabbie mobili non uccidono e una moneta che cade da un grattacielo non ci trapassa il cranio: sfatiamo miti e luoghi comuni sui “modi orribili” di morire

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Quante persone muoiono in media ogni anno a causa delle sabbie mobili? La sorprendente risposta è zero. Secondo And Then You’re Dead, infatti, nessuno nella storia dell’uomo è mai morto cadendo nelle sabbie mobili – perché una volta che si scende fino alla vita, semplicemente si galleggia.

E cosa ne pensate di quest’altro vecchio classico: morte a causa di un penny caduto dalla cima dell’Empire State Building? Il risultato non sarà ancora quello che vi aspettereste. Piuttosto che avere un buco che vi trapassa il cranio (un mito, apparentemente), sentireste semplicemente una leggera puntura.

Questi sono i rari momenti di allegria in un libro dove, in qualunque altra pagina, ogni buona notizia deve essere tirata fuori da un sacco di notizie terribili. Si scopre, per esempio, che se ci capitasse di trovarci sotto un meteorite largo un miglio quando colpisce la Terra, l’impatto non ci ucciderebbe. Sfortunatamente perché saremmo già morti. Mentre precipita verso il basso, il meteorite comprimerebbe l’aria sottostante, riscaldandola fino a circa 1800c e sciogliendoci in un pezzo di carbone.

Il libro è composto da 45 capitoli brevi che hanno tutti un titolo che inizia con “Cosa succederebbe se…” seguito da un destino particolarmente orribile (al lettore ci si riferisce con “tu” in tutto il libro, proprio per generare la massima paura). Alcune sorti, per quanto improbabili, sono quelle su cui potremmo esserci interrogati, sebbene diano prova di essere anche peggiori nella realtà.

inghiottiti da balenaSe foste inghiottiti da una balena, le vostre possibilità di riapparire sarebbero inesistenti. Sareste polverizzati in poltiglia dalle pareti dello stomaco, prima di essere fritti negli acidi. Se foste sparati da un cannone vero – al contrario del circo – l’accelerazione da 0 a 3.800  miglia orarie in un centesimo di secondo vi ridurrebbe a “un piccolo cilindro di acqua rossastra con una leggera schiuma di ossa e carne tritata”. E questo prima di lasciare la canna.

Mentre gli autori chiaramente si divertono a farci gelare il sangue, sono cauti nell’indicare la scienza dietro i vari modi in cui verremmo bolliti, asfissiati o ridotti in poltiglia. Mostrano anche un toccante rispetto per gli altri scienziati, come Michael Smith, che si è fatto sistematicamente pungere dalle api in differenti parti del corpo per stabilire dove si sentono le punture più dolorose (l’interno del naso è la parte peggiore, seguita da vicino dal labbro superiore e dai genitali). È in qualche modo utile sapere anche che un “rigoroso studio scientifico ha confermato” la banana come la più scivolosa tra le bucce di frutta.

Nell’introduzione a questa lettura estremamente divertente, gli autori, combinando “scienza e dettagli raccapriccianti“, sperano di portarci un libro dove “Stephen King incontra Stephen Hawking”. Alla fine, la missione è stata trionfalmente compiuta.

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