Ricerca: i viaggi di lunga durata nello spazio alterano la struttura del cervello

MeteoWeb

Uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine dalla neuroradiologa Donna Roberts della Medical University of South Carolina ha rilevato che le missioni spaziali di lunga durata possono alterare la struttura del cervello umano: le anomalie sarebbero legate all’aumento della pressione intracranica e ai problemi di vista riscontrati in alcuni astronauti.

Grazie ai primi studi condotti su pazienti allettati (con la testa inclinata in condizioni tali da simulare quelle della microgravità), l’esperta aveva già osservato delle modificazioni anatomiche nella parte superiore della corteccia cerebrale: le stesse anomalie le ha rilevate esaminando le risonanze magnetiche di 18 astronauti rimasti per brevi periodi a bordo dello Space Shuttle e di 16 astronauti rimasti in orbita sulla Stazione spaziale per circa tre mesi.

I risultati hanno confermato che nello spazio si verifica un restringimento del solco centrale che nella corteccia cerebrale che separa l’area frontale da quella parietale: l’alterazione è stata riscontrata nel 94% degli astronauti delle missioni di lunga durata, contro il 19% di quelli impegnati in voli di breve durata. Le aree cerebrali più colpite (i lobi frontali e parietali) controllano i movimenti e le funzioni esecutive superiori.

Secondo l’esperta è possibile che la durata della missione spaziale provochi alterazioni della vista e i sintomi dovuti all’innalzamento della pressione intracranica: per verificarlo serviranno ulteriori studi sulle missioni di lunga durata.

Condividi