Diventa un argomento sempre più pressante quello della plastica, o meglio delle “microplastiche” contenute nei cosmetici e nei prodotti per l’igiene personale, tanto che in Senato sta arrivando alle battute finali in commissione Industria il ddl, già approvato dalla Camera, che istituisce il “Marchio italiano di qualità ecologica dei prodotti cosmetici” e introduce disposizioni in materia di composizioni di creme, shampoo, blush, rimmel, matite, eyeliner, fondotinta e così via.
Secondo quanto si ricava dalla relazione al ddl, sono più di quanto si possano immaginare i cosmetici in cui il contenuto in microplastiche talvolta supera in peso la plastica del tubetto o della boccetta in cui sono venduti. In alcuni cosmetici le microplastiche rappresentano fino al 90% del peso del prodotto stesso.
Fra le caratteristiche principali del testo, la previsione che il marchio di qualità assicura l’assenza di utilizzo di animali ai fini della sperimentazione, mentre i prodotti vengono certificati come “dermocompatibili”, con comprovata efficacia funzionale e con ridotto impatto sull’ambiente durante l’intero ciclo di vita. Il marchio offre ai cittadini informazioni accurate, non ingannevoli e scientificamente fondate, ed è disciplinato dall’articolo 2570 del codice civile e dall’articolo 11 del codice della proprietà industriale