Sappada dice addio al Veneto e torna al Friuli-Venezia Giulia, un precedente storico: tanti Comuni alpini pronti a seguirla

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Quantomeno il problema della montagna e’ stato posto finalmente in tutta la sua profondita‘”: e’ il “bicchiere mezzo pieno” che Roberto Padrin, presidente della Provincia di Belluno, per quanto con malcelata amarezza, legge nell’esito del voto della Camera dei Deputati con il quale si accende definitivamente il disco verde nel passaggio di Sappada al territorio del Friuli-Venezia Giulia, non celando l’ipotesi che si apra un effetto valanga tra i comuni dell’area che negli anni hanno guardato alle regioni confinanti come luogo d’approdo. “Adesso investiremo tutte le nostre energie – prosegue il presidente bellunese – per ottenere l’autonomia su una serie di deleghe dalla Regione, cosi’ come previsto dal quesito del referendum del 22 ottobre che si e’ svolto in provincia e che ha registrato una maggioranza schiacciante dei si'”.

In che modo? “Abbiamo definito un pool di esperti – prosegue – i quali, grazie anche ad uno studio socioeconomico che abbiamo affidato alla Cgia di Mestre, metteranno a fuoco il perimetro preciso all’interno del quale la Provincia di Belluno si potra’ muovere. Il rischio che dal caso Sappada si possa innescare un processo a cascata e’ senz’altro reale”. Fra i Comuni che accarezzano con maggiore chiarezza la possibilita’ di andarsene dal Veneto quello piu’ vistoso e’ Cortina d’Ampezzo, sulla scia di una consultazione popolare svolta nel 2007 in cui era stato chiesto ai residenti il loro parere su un possibile trasferimento all’Alto Adige.

“Nei prossimi giorni incontrero’ il presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher – annuncia il sindaco di Cortina, Gianpietro Ghedina – anche se non sara’ certo in quella sede in cui gli chiedero’ cosa ne pensi di un nostro possibile trasloco in casa loro. Parleremo di sinergie e di collaborazioni fra i territori, dato che la sensibilita’ sui problemi delle aree montane e’ molto piu’ accentuata in Alto Adige che a Venezia, dove tutte le attenzioni paiono essere concentrate sulle pianure e, al massimo, sulle colline. Di sicuro il tema del passaggio alla Provincia di Bolzano rimane sul tavolo, non fosse altro che per la condivisione dell’appartenenza ai Comuni ladini storici, anche se ora il pensiero prevalente e’ quello sull’organizzazione dei campionati del mondo di sci di ‘Cortina 2021′. Il risultato di Sappada? Posso solo dire – conclude Ghedina – che sono contento per loro”. Piu’ perentoria e tagliente e’ la posizione di Jacopo Massaro, sindaco di Belluno. “Interpreto nel passaggio dei Comuni bellunesi ad altre Province prima di tutto la via piu’ rapida per andarsene dal Veneto. Fosse possibile saltare direttamente in Austria – aggiunge – credo lo farebbero in molti”. Pochi dubbi, in sostanza, sul fatto che anche tutte le altre municipalita’ che hanno chiesto attraverso un referendum di passare ai territori confinanti sfrutteranno il precedente di Sappada. L’unica via ragionevole da percorrere, a questo punto, per Massaro, e’ che “la Regione Veneto riversi sulla Provincia di Belluno quelle competenze sulla montagna che ha e che abbiamo richiesto attraverso il referendum del 22 ottobre”

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