Proseguono anche oggi, per il 12° giorno, le operazioni di ricerca per localizzare il sottomarino militare argentino San Juan scomparso il 15 novembre, con a bordo 44 marinai.
“Il rilevamento di un sottomarino è un processo molto difficile, molti fattori entrano in gioco, anche climatici“, ha spiegato Adam Slavinsky, un pilota di un aereo P8 della Marina statunitense, di ritorno da una missione al di sopra dell’Atlantico. “Non abbiamo una data limite, vogliamo continuare ad aiutare finché porremo e vogliamo restare qui fino a che potremo contribuire alle ricerche“.
Dalla base militare argentina di Bahia Blanca i due aerei P8 della Marina decollano tre volte al giorno: gli equipaggi si alternano in modo da operare 24 ore su 24.
E’ salpata ieri la nave norvegese Sophie Siem con a bordo il mini sottomarino statunitense che potrebbe essere in grado di ritrovare i resti del sommergibile. Perse le speranze di ritrovare in vita i 44 membri dell’equipaggio, le aspettative si focalizzano ora sul ritrovamento e sul recupero dell’imbarcazione.
Il mini sottomarino americano potrebbe essere cruciale nel ritrovamento dei resti del sottomarini: è teleguidato, può immergersi fino a 600 metri ed è in grado di trasportare 16 persone oltre ai due operatori.