Sottomarino scomparso: la situazione è sempre più critica, ecco cosa avrebbe causato il guasto elettrico

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Nel settimo giorno di ricerche la situazione si è fatta molto preoccupante per i 44 membri dell’equipaggio a bordo del sottomarino scomparso mercoledì scorso nell’Atlantico, al largo della costa argentina: si teme che l’ossigeno all’interno del sommergibile si esaurisca. Enrique Balbi, portavoce della Marina argentina, ha dichiarato: “La nostra preoccupazione cresce ovviamente, stiamo lentamente entrando in una fase critica“. Quattordici navi e dieci aerei sono mobilitati per le ricerche, su una vasta zona intorno all’ultima posizione comunicata il 16 novembre dal San Juan, 430 chilometri dalle coste del Sud Est del Paese. I soccorsi ignorano se il sommergibile di 65 metri si trovi in superficie, se è alla deriva o se con ancora i motori funzionanti sarebbe semplicemente privo di mezzi di comunicazione. Non sanno neanche se si trovi in immersione volontaria o se è colato a picco.

Una delle probabile cause della scomparsa del sottomarino

Potrebbe essere stata un’infiltrazione di acqua attraverso lo ‘snorkel‘, il dispositivo utilizzato quando si affiora in superficie per l’areazione dei locali e il ricarico delle batterie, a causare il guasto elettrico segnalato una settimana fa dal sottomarino San Juan: lo hanno riferito fonti della marina argentina al quotidiano La Nacion. L’infiltrazione di acqua attraverso il tubo dello snorkel potrebbe infatti aver causato un corto circuito. Tuttavia, le fonti della marina insistono sul fatto che il comandante del San Juan segnalò che il problema era stato risolto e che il sottomarino avrebbe proseguito la sua rotta verso Mar del Plata. Si è trattato dell’ultima comunicazione, avvenuta una settimana fa.

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