Spazio: il MAXXI presenta la mostra “GRAVITY. Immaginare l’Universo dopo Einstein”

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Dal modello di volo della Sonda Cassini alle installazioni di Tomás Saraceno, dal cannocchiale di Galileo a Marcel Duchamp, dagli interferometri per la caccia alle onde gravitazionali ai video d’artista.

A poco più di un secolo dalla teoria della relatività di Albert Einstein, che ha trasformato radicalmente la Cosmologia, il MAXXI presenta (il 1° dicembre) la mostra GRAVITY. Immaginare l’Universo dopo Einstein, un percorso immersivo e interattivo tra Installazioni scientifiche e artistiche, reperti storici e simulazioni di esperimenti.

Il progetto è il risultato di una inedita collaborazione del museo con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), con il sostegno del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – Dipartimento per la formazione superiore e per la ricerca.

A cura di Luigia Lonardelli (MAXXI), Vincenzo Napolano (INFN) e Andrea Zanini (ASI) con la consulenza scientifica di Giovanni Amelino-Camelia, GRAVITY indaga le connessioni e le analogie tra l’arte e la scienza, dimostrando la profonda influenza dello scienziato tedesco sul pensiero contemporaneo.

Nella stessa occasione verrà presentata anche la nuova edizione di THE INDEPENDENT il progetto pluriennale di ricerca del MAXXI sugli spazi e il pensiero indipendenti, ideato dal Direttore Artistico Hou Hanru e curato da Elena Motisi e Giulia Ferracci con Simone Ciglia. Protagonisti di questo appuntamento il gruppo UTT – Urban Think Tank.

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