Lazio: 3.600 le opere d’arte scampate al terremoto, ecco il progetto per valorizzarle con tecnologie 3D

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Oltre 30.000 opere d’arte scampate al terremoto che ha colpito il centro Italia nel 2016 giacciono nei depositi e nulla si sa del loro futuro“: lo spiega in una nota il Codacons. “Per salvare dall’oblio i capolavori delle Marche, dell’Abruzzo, del Lazio e dell’Umbria e regalare loro una nuova vita, il Codacons ha realizzato un progetto, depositato alla Siae e presentato alla società telefonica TIM, volto a recuperare le opere d’arte delle aree terremotate attraverso un museo virtuale itinerante in 3D.
I beni mobili recuperati dopo il recente terremoto del 2016 e di interesse storico, artistico, archeologico, archivistico, sono oltre 30.000 – spiega l’associazione – Il nostro progetto mira a combinare le nuove tecnologie con l’esigenza di conoscere e ricordare il patrimonio ferito, contribuendo anche alla sensibilizzazione popolare attraverso una raccolta fondi da destinare al recupero e al restauro delle opere danneggiate.
Il fine è quello di realizzare un museo virtuale in 3D che riproponga attraverso mostre itineranti le opere d’arte del centro-Italia salvate dal terremoto, utilizzando i più evoluti sistemi tecnologici presenti sul mercato, con l’ausilio di fotocamere ad altissima risoluzione e sistemi di elaborazione digitale di ultima generazione, stampanti digitali ad alta risoluzione e monitor 3D autostereoscopici.
L’obiettivo del progetto è di portare il patrimonio culturale recuperato nel cuore di tutti, valorizzando un patrimonio che appartiene all’umanità e che ora rischia di scomparire o di rimanere nei depositi per decenni.
Il progetto, che dovrà essere oggetto di regolare bando di gara, è stato presentato a Tim e ad altre grandi società italiane che possono così sposare l’iniziativa allargando i propri bilanci sociali.

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