Il dogma dell’Immacolata Concezione fu reso esecutivo con la bolla “Ineffabilis Deus”, promulgata da Pio IX l’8 dicembre 1854. In estrema sintesi, la bolla recita: “La beatissima Vergine Maria, sin dal primo istante del suo concepimento, per singolare grazia e privilegio di Dio e in vista dei meriti di Gesù Cristo, fu preservata immune da ogni macchia di peccato originale”. Quella mattina, nella basilica di San Pietro, gremita di fedeli, a momento della lettura della bolla, Pio IX viene investito da un fascio di luce proveniente dall’alto… un fenomeno inspiegabile in quanto in nessun periodo del’anno, tanto meno all’inizio della stagione invernale, da nessuna finestra della basilica vaticana un raggio di luce poteva raggiungere l’abside dove si trovava il Papa. Una sorta di approvazione celeste? L’auspicio di un più lieto avvenire nella tormentata vita della Chiesa, attaccata da Massoni e Anticlericali? Chissà!
Si narra anche che il 2 aprile del 1855, lo stesso Pio IX era in visita al collegio di Propaganda Fide in via Nomentana quando, all’improvviso, il pavimento sprofondò. L’ultimo papa-re mostrò una sorprendente lucidità e, nel preciso istante del crollo, gridò: “Vergine Immacolata, aiutaci!”. Tutti rimasero miracolosamente illesi. Per oltre un secolo, in quel Collegio, è rimasta in vigore l’usanza per gli alunni, al momento di sciogliere le fila, di ripetere la bellissima invocazione: “Vergine Immacolata, aiutaci!”. Questi aneddoti , forse poco conosciuti, profumano di soprannaturale. Pochi sanno che questa verità di fede si afermava a furor di popolo dopo secoli di feroci dispute teologiche ma anche di profonde devozioni nei cuori più semplici. La festa, però, non è sempre stata vista di buon occhio dalla Chiesa del tempo. Un primo passo concreto per rendere la festa nazionale, fu fatto solo nel XV secolo quando Papa Sisto IV introdusse la festa dell’Immacolata, pur non pronunciandosi sul piano dogmatico. Ne 1661 Papa Alessandro VII emanò la bolla chiamata “Sollicitudo”, in cui per la prima volta si espresse a favore dell’istituzione dell’Immacolata. Nel 1708 Clemente XI rese universale la festa dell’Immacolata, anche se per la scelta della data bisognerà attendere il 1854, quando Papa Pio IX proclamerà la Concezione Immacolata con una bolla chiamata “Ineffabilis Deus”.
Come mai si attese così tanto per sancire la festività? «Il dogma dell’Immacolata Concezione, come affermato da Famiglia Cristiana, è un dogma di approfondimento della Rivelazione, per cui era naturale che tale approfondimento avvenisse nel corso della storia. Tra l’altro tale dogma fu una risposta all’influenza prima illuminista e poi positivista, che affermavano una sorta di “immacolata concezione” dell’uomo. Si tratta del mito del buon selvaggio, secondo cui l’uomo sarebbe in natura buono ma poi verrebbe rovinato dalle strutture sociali. Il fatto che si sia atteso tanto tempo prima di promulgare il dogma è fattore ulteriormente accertativo della validità della decisione di Pio IX, in quanto frutto di secolari discussioni teologiche, che, pur basate su iniziali posizioni distanti, portarono però alla scoperta della verità sulla materia del dogma. Un altro fattore decisivo era costituito dal fatto che ormai già da secoli, ovunque nella cattolicità, si venerava Maria anche sotto il titolo di Immacolata e centinaia erano le cappelle già consacrate al suo immenso privilegio.
Lo stato italiano, con legge 260 del 27 maggio 1949 (Disposizioni in materia di ricorrenze festive) ha inserito la festa dell’Immacolata Concezione dell’8 dicembre tra le festività nazionali.