L’edizione 2017 dell’Annuario statistico italiano dell’Istat ha rilevato che nel 2016 in Italia le aree protette terrestri considerate nella Rete Natura 2000 coprono il 19,3% della superficie nazionale (circa 58mila chilometri quadrati), valore superiore a quello medio comunitario (18,4%) e che colloca il nostro Paese al tredicesimo posto tra quelli più virtuosi dell’Ue 28. A queste si aggiungono le aree marine protette: il 3,8% della superficie delle acque territoriali definite dal ministero dell’Ambiente, pari a 5.825 chilometri quadrati. Il numero di siti totali della Rete è di 2.596 con un’estensione media (terrestre e marina) per sito di circa 24,7 chilometri quadrati. La Slovenia è il Paese con la quota più elevata di territorio compreso nei siti di Natura 2000 (37,9% sulla superficie nazionale), seguita dalla Croazia e dalla Bulgaria con rispettivamente il 36,6 e 34,5%. La Danimarca e il Regno Unito presentano invece quote molto contenute di territorio sottoposto a tutela, rispettivamente 8,3 e 8,6%.
La Rete Natura 2000, promossa dall’Unione Europea per la conservazione della biodiversità, è diffusa su tutto il territorio dell’Unione, istituita ai sensi della Direttiva 92/43/Cee ”Habitat”, per garantire il mantenimento a lungo termine degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna minacciati o rari a livello comunitario.
In Italia, la Sicilia e la Sardegna presentano il valore regionale più alto di superficie terrestre della Rete Natura 2000: oltre 4.500 chilometri quadrati per ciascuna regione.