Ha un aspetto sereno e la sua spirale di stelle si staglia con grazia sullo sfondo scuro dello spazio: così si è mostrata, all’obiettivo di Hubble, la galassia Eso 580-49, situata nella costellazione della Bilancia. Dietro a tanta leggiadria, però, si nasconde una realtà piuttosto vivace – spiega Global Science – perché gli astronomi hanno scoperto che tale galassia, nota anche come Leda 53183 e Iras F14502-1931, presenta delle tendenze ‘esplosive’. Nell’ottobre del 2011, infatti, fu scoperta un’intensa esplosione di raggi gamma – fenomeno noto come gamma ray burst (Grb) – proveniente dalla regione dello spazio in cui si trova la galassia in questione. Gli studiosi sono convinti che ad ospitare il Grb sia stata proprio Eso 580-49.
Questa esplosione, individuata ad una distanza di circa 185 milioni di anni luce dalla Terra, è stata ‘battezzata’ con il nome in codice di Grb 111005A ed è ritenuta il secondo Grb più vicino alla Terra sinora scoperto. I Grb sono considerati uno dei fenomeni più luminosi tra quelli che avvengono nell’Universo, ma nel caso di quello della galassia in questione l’origine è ancora sconosciuta. Numerosi tra i processi che portano a queste esplosioni di così vasta portata sono noti, ma nel caso specifico di Grb 111005A nessuna delle ipotesi correnti sembra fornire una spiegazione esauriente al fenomeno. Allo stato attuale, gli astronomi suggeriscono che Eso 580-49 abbia ospitato un Grb di una tipologia insolita, che ancora non è stata caratterizzata.
Eso, Leda e Iras, sigle che ricorrono di frequente per classificare gli oggetti celesti, sono gli acronimi di alcuni cataloghi astronomici. Nello specifico, Eso è relativo al catalogo realizzato dall’European Southern Observatory sulla base delle osservazioni condotte con i telescopi di La Silla e Paranal, mentre Leda sta per Lyon-Meudon Extragalactic Database, un catalogo realizzato nel 1983 dall’Osservatorio di Lione e poi confluito nel 2000 nel database Hypercat. Iras, infine, si riferisce ai cataloghi realizzati nell’ambito della missione Infrared Astronomical Satellite, la prima che ha visto un telescopio spaziale scandagliare il cielo all’infrarosso.