Si usa regalarlo durante il periodo natalizio, usarlo come decorazione per pacchi o appeso sulla porta di casa, come buon auspicio per chiunque entri, ma a quando risale l’insolita usanza del bacio sotto al vischio? Tra i rituali più antichi e ripetuti, affonda le sue radici nella leggenda nordica avente per protagonista Freya, protettrice degli innamorati. Si narra che la dea avesse due figli: Balder, dio del Sole, buono e molto amato, e Loki, dio del Male, invidioso e temuto. Quest’ultimo, per gelosia, decise di uccidere suo fratello, tanto che Freya, per proteggere il figlio amorevole, chiese aiuto ad Aria, Terra, Acqua, Fuoco, oltre che a piante ed animali, dimenticandosi, però, di chiedere aiuto al vischio. Fu allora che Loki ne approfittò, utilizzando la pianta intrecciata per fabbricare un’arma appuntita con cui uccidere Balder.
Tutto il mondo naturale pianse la morte del dio del Sole, compresa Freya le cui lacrime, cadendo sul bischio, si trasformarono in bacche bianche, perlate, che riportarono magicamente in vita il figlio buono. Da allora la dea ringraziò con un bacio tutti queli che passavano sotto il vischio, ritenendolo simbolo dell’amore che sconfigge la morte, promettendo protezione eterna a chiunque, a sua volta, si fosse baciato romanticamente sotto questa stessa pianta.