Fisica, Inaf: a Gabriella De Lucia il prestigioso premio Bessel

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Gabriella De Lucia, ricercatrice dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) di Trieste, ha vinto il premio “Friedrich Wilhelm Bessel” della fondazione tedesca Alexander von Humboldt. Il riconoscimento internazionale porta con sé un finanziamento che permetterà a De Lucia di sviluppare un progetto di ricerca a lungo termine grazie alla permanenza di un anno in un istituto di ricerca tedesco a sua scelta.

L’oggetto di studio di De Lucia è la formazione e l’evoluzione delle galassie in contesto cosmologico, tema affrontato da astrofisica teorica con tutte le tecnologie più avanzate nel campo della simulazione di evoluzione di sistemi astrofisici che utilizza per far luce sulla evoluzione cosmica delle stelle nelle galassie,  sulla dipendenza dei processi di formazione ed evoluzione galattica dall’ambiente e sulla formazione di galassie a disco simili alla nostra Via Lattea.

Il premio Bessel viene assegnato annualmente a 20 scienziati di qualsiasi disciplina che, citando liberamente dalla missione della von Humboldt “non siano tedeschi, siano internazionalmente noti nel loro campo, che abbiano completato il loro dottorato meno di 18 anni fa e che in futuro continueranno a produrre scienza ai massimi livelli, scienza che avrà influenza seminale nella loro disciplina anche al di fuori del loro particolare campo di ricerca”.

«Sapevo di essere stata nominata, ma le probabilità di vincere non sono altissime. Per questo sono davvero felice», commenta De Lucia, emozionata per questo nuovo riconoscimento del suo lavoro. Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, nel suo curriculum vitae la sezione premi è alquanto lunga e include, ultimo in ordine di tempo prima del von Humboldt, il premio MERAC della Società Astronomica Europea per lo scienziato giovane con la carriera più brillante in astrofisica teorica.

L’istituto scelto dalla ricercatrice per questa sua nuova impresa è il Centro per l’Astronomia di Heidelberg (Astronomisches Rechen-Institut, ARI). Aggiunge: «Sono entusiasta, la collaborazione con ARI mi darà la possibilità la possibilità di ampliare il mio campo di ricerca attuale e mantenere così viva la curiosità e l’energia per affrontare alcune delle domande più importanti che l’evoluzione dell’Universo ci pone». Del suo sforzo beneficerà anche l’osservatorio astronomico triestino dato che De Lucia ne fa ormai parte permanente da cinque anni e che dedica una parte considerevole del suo tempo alla formazione e all’avvio alla ricerca di alto livello di giovani astrofisici.

A proposito di giovani, il pensiero di De Lucia va anche al problema dello sbilanciamento tra generi presente in astrofisica come in molti altri ambiti della ricerca, soprattutto ai livelli più alti della gerarchia professionale. «Il premio Bessel è naturalmente importante per me e graditissimo, ma io spero anche che possa servire da stimolo e ispirazione per giovani studentesse che si dovessero domandare se il mondo della ricerca faccia per loro oppure no. E che dimostri ai colleghi che anche le colleghe possono raggiungere risultati prestigiosi e importanti con il loro contributo al progresso della conoscenza», conclude.

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