Ricerca, Ferroni (INFN): il Gran Sasso il posto meno radioattivo del mondo

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Il laboratorio del Gran Sasso è il luogo meno radioattivo al mondo: prendono più radiazioni quelli che scalano la montagna e si espongono ai raggi solari, oppure chi si sottopone a una semplice tac, per ragioni di salute. Sarei un pazzo a contaminare quell’ambiente e certamente non lo farò“: lo dichiara Fernando Ferroni, a capo dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, in una intervista a ‘Democratica’. “L’esperimento Sox non è ancora iniziato, partirà in primavera, nonostante l’opposizione della Regione. Non è possibile che il veto di qualcuno blocchi un progetto internazionale che coinvolge altri paesi europei e per cui siamo stati selezionati in base alle nostre competenze scientifiche, considerate di eccellenza nel mondo. Voglio chiarire subito che non si tratta di un reattore nucleare ma di un esperimento di fisica delle particelle che ha la potenza termica di un ferro da stiro e che e’ stato approvato da cinque ministeri ed è passato al vaglio di numerose autorizzazioni e garantisce standard di sicurezza severissimi. Lo ripeto: una mammografia comporta un fascio di radiazioni 30 volte superiore a quella dei 40 g di Sox sigillata e protetta da due contenitori di acciaio con pareti di 20 cm , in grado di resistere a una temperatura di otre 1700 gradi, a prova di terremoto, frana, inondazione… Insomma anche impegnandosi e’ impossibile sprigionare sostanze radioattive. Noi ne siamo i principali garanti, anche perche’ ci lavoriamo dentro“.

Le fake news sono un problema catastrofico degli anni che viviamo, il prodotto migliore è un simpatico presidente americano: non mi stancherò mai di spiegare alle persone come stanno le cose. Sono convinto che gli unici mezzi per combattere le false notizie, e questa lo e’ enormemente, siano la cultura, l’istruzione e la conoscenza. Questa società deve ritrovare il valore della conoscenza, al di la’ della sua parcellizzazione. Non mi sognerei mai di mettere in discussione la preparazione scientifica di un virologo, invece qui mi sembra che la logica dell’uno vale uno abbia portato a conseguenze anche pericolose, sulla pelle delle persone. Ci si dimentica troppo presto che prima dei vaccini si moriva a 50 anni. Poi questa modalità delle teorie alternative e’ pericolosa: mi vien voglia di dire che allora bisogna smettere di mangiare la pasta perché il grano e’ stato modificato in un reattore dell’Enea oppure che curarsi il cancro e’ dannoso perche’ ci si sottopone a una forte terapia radioattiva. Detto ciò, no, non credo proprio che una delibera regionale ci fermerà: sarebbe come tornare al Medioevo“.

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