La scienza spiega perché Maradona e Messi sono i calciatori migliori del mondo: uno studio che stravolge molte convinzioni tecniche sul calcio mondiale

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Secondo una nuova ricerca i calciatori abili hanno più probabilità di vincere le partite rispetto ai giocatori più atletici. Un nuovo studio ha scoperto che l’equilibrio e l’abilità nel controllare la palla possono indirizzare una partita verso la vittoria più della velocità, della forza e della forma fisica. I ricercatori affermano che il loro studio potrebbe aiutare le accademie a focalizzare la loro formazione sulle caratteristiche del calciatore che possono far vincere le partite. Ecco perché Messi è il calciatore più forte del mondo, e altri talenti della nostra Serie A come gli attaccanti del Napoli Insigne e Mertens, il “Papu” Gomez o sempre per rimanere nell’Atalanta Maxi Morález, fanno di queste caratteristiche le loro doti fondamentali. Anche Diego Armando Maradona è stato uno dei calciatori più bassi di sempre.

Il Dottor Robbie Wilson, ricercatore dell’University of Queensland, in Australia, ha dichiarato: “I top club europei spendono enormi quantità di denaro ogni anno per acquistare calciatori. L’unico modo in cui i club più piccoli e le nazioni emergenti calcisticamente possono competere è identificare giovani calciatori di qualità e sviluppare le loro caratteristiche. Quindi creare il loro talento, piuttosto che comprarlo semplicemente. Se identifichiamo quali caratteristiche di un calciatore sono associate ad alte performance in campo, poi potremo selezionare le stelle del futuro”.

Il team di Queensland ha utilizzato tecniche analitiche sviluppate nella biologia evolutiva per determinare l’impatto dell’abilità atletica, della destrezza e dell’equilibrio di un calciatore sul suo successo in campo. Hanno scoperto che l’abilità di un calciatore è il fattore più importante nelle sue performance per la squadra. Il Dottor Wilson ha continuato: “Una maggiore abilità permette al calciatore di avere un impatto più forte sulla partita. La precisione nei passaggi e un ottimo controllo di palla sono più importanti per il successo rispetto alla velocità, alla forza e alla forma fisica. Potrebbe essere ovvio per i sostenitori e per gli allenatori che calciatori come Messi e Neymar siano i migliori grazie alla loro abilità. Tuttavia, il 90% della ricerca sui calciatori si basa sul modo per migliorare la loro velocità, la loro forza e la loro agilità, ma non la loro abilità”.

Nel loro studio, i ricercatori hanno usato una tecnica chiamata “analisi del percorso” per determinare quali caratteristiche calcistiche contribuiscono di più alle vittorie in partite professionistiche. Il metodo di solito è usato dai biologi per stabilire delle relazioni di causa-effetto tra i tratti delle specie e il loro successo evolutivo nel tempo. Il team ha usato analisi di percorso per quantificare le relazioni tra equilibrio, abilità, forma atletica e performance di 30 professionisti durante le sedute di allenamento. Hanno poi analizzato video di questi giocatori in partite ufficiali 11 contro 11, registrato ogni volta che toccavano la palla e giudicato se fosse un contributo valido oppure no.

Gli esperti hanno quindi esaminato l’associazione tra abilità, forma atletica ed equilibrio di ciascun calciatore e il suo successo nelle partite. I calciatori con una maggiore abilità hanno più probabilità di essere coinvolti nelle partite e di dare contributi più validi. Tuttavia, i calciatori con le migliori abilità atletiche come velocità, forza e forma fisica non sono associati a tassi di successo più alti nelle partite.

Il Dottor Wilson sta ora lavorando con le accademie di calcio d’élite in Brasile, dove sta testando nuovi protocolli per lo sviluppo dell’abilità nei calciatori junior: “L’abilità è complessa e multidimensionale e noi abbiamo bisogno di misurare tutti i suoi aspetti, per poi lavorare su come migliorarli nei calciatori che si stanno formando. Le accademie calcistiche brasiliane comprendono l’importanza dello sviluppo dell’abilità nei giovani calciatori, dandoci la grande opportunità di testare le nostre idee e trovare nuovi modi per migliorare la formazione giovanile”.

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