Uno studio condotto dal Dottor Leigh Fletcher dell’Università di Leicester ha scoperto che immense tempeste settentrionali su Saturno possono disturbare i modelli atmosferici all’equatore del pianeta. Questo è un effetto osservato anche nell’atmosfera della Terra, che suggerisce che i due pianeti sono più simili di quanto si pensasse in precedenza.
Nonostante le considerevoli differenze, le atmosfere di Terra, Giove e Saturno mostrano tutte un fenomeno molto simile nelle loro regioni equatoriali: modelli di cambiamento delle temperature verticali, ciclici e verso il basso e sistemi di vento che si ripetono in un periodo di diversi anni. Questi modelli – conosciuti come Oscillazione Quasi Periodica (QPO) su Saturno e Oscillazione Quasi Quadriennale (QQO) su Giove, a causa delle somiglianze con l’Oscillazione Quasi Biennale (QBO) della Terra – sembrano essere una caratteristica definita degli strati intermedi di un’atmosfera planetaria.
“Queste oscillazioni possono essere pensate come il battito cardiaco di un pianeta. Cassini le ha individuate su Saturno circa un decennio fa e le osservazioni dalla Terra le hanno rivelate anche su Giove. Sebbene le atmosfere di lontani pianeti giganti gassosi possano sembrare differenti dalla nostra, ora abbiamo cominciato a scoprire questi modelli naturali che ci risultano familiari”, ha detto Leigh Fletcher, autore principale dello studio e co-ricercatore del Composite Infrared Spectrometer (CIRS) di Cassini.
Per comprendere meglio la QPO di Saturno, Fletcher e i suoi colleghi hanno studiato i dati del CIRS di tutto il periodo di osservazione di Cassini, cioè dal giugno 2004 al 15 settembre 2017. La co-autrice dello studio Sandrine Guerlet del Laboratoire de Météorologie Dynamique (LMD), in Francia, ha aggiunto: “Guardando i dati, abbiamo scoperto che il battito di Saturno, che si ripete circa ogni 15 anni terrestri, aveva un enorme disturbo – una palpitazione, per continuare la metafora – dal 2011 al 2013, dove l’intera regione equatoriale si era raffreddata sensibilmente. Abbiamo realizzato che è avvenuto proprio dopo l’eruzione di una tempesta gigante che ha avvolto l’intero emisfero settentrionale di Saturno. Pensiamo che l’attività d’onda associata a questa enorme tempesta fosse diretta all’equatore e abbia interrotto la QPO, nonostante la tempesta infuriasse a decine di migliaia di chilometri!”.
Questa tempesta è conosciuta come la Grande Tempesta del Nord. Tempeste simili si verificano circa una volta ogni anno di Saturno (che corrisponde a 30 anni sulla Terra). Nonostante si sappia già che l’influenza delle tempeste di Saturno è sostanziale, questo studio suggerisce un’influenza ancora più ampia di quanto si pensasse e conferma la connessione tra la QPO di Saturno e distinti e remoti eventi che si verificano in altre parti dell’atmosfera del pianeta.
Per i ricercatori l’aver scoperto una palpitazione simile a quella della Terra su Saturno, così diverso dal nostro pianeta, è una grande scoperta. Un esempio di questo fenomeno sulla Terra è l’Oscillazione Meridionale El Niño, che può influenzare le temperature e i modelli climatici di tutta la Terra. Anche se la missione Cassini è terminata, i dati da esplorare sono ancora molti e potrebbero svelare nuove informazioni non solo su Saturno, sui pianeti giganti gassosi e sul sistema solare in generale, ma anche sulla Terra stessa.