Acido folico e folati sono vitamine del gruppo B, note anche con il nome di vitamina B9.
La parola deriva dal latino folium, foglia. Fu l’americano Mitchell, negli anni ’40, il primo ad usare il termine “acido folico” per indicare sostanze estratte da foglie di spinaci rivelatesi efficaci contro alcuni tipi di anemia.
È importante distinguere tra acido folico e folati.
Questi ultimi – spiega il Ministero della Salute – sono composti naturalmente presenti negli alimenti, mentre l’acido folico è la molecola di sintesi presente nei supplementi vitaminici e negli alimenti arricchiti con queste vitamine.
I folati devono essere necessariamente introdotti attraverso l’alimentazione, in quanto il nostro organismo li produce sono in quantità molto limitate.
Perché è importante
L’acido folico e i folati sono coinvolti nella sintesi di molecole importanti come il DNA, l’RNA e le proteine. Sono essenziali, quindi, per tutte quelle cellule che nel nostro organismo vanno incontro a processi di differenziazione e rapida proliferazione, come ad esempio le cellule del sangue e della pelle e sono particolarmente importanti durante la formazione dell’embrione, quando si sviluppano e si differenziano i primi abbozzi degli organi.
Una carenza di queste vitamine può determinare forme di anemia e aumentare il rischio di gravi malformazioni fetali, come i difetti del tubo neurale (tra cui spina bifida, anencefalia e encefalocele) ed altre malformazioni, in particolare alcune difetti congeniti cardiovascolari, malformazioni delle labbra e del palato (labiopalatoschisi), difetti del tratto urinario e di riduzione degli arti. Secondo il sistema di sorveglianza europeo delle anomalie congenite EUROCAT (European surveillance of congenital anomalies) ci sono, in media, 20 casi di malformazioni congenite ogni 1.000 nati.
Un’alimentazione ricca in frutta, verdura e legumi, contenenti folati, può contribuire a ridurre l’incidenza delle malformazioni congenite, ma la sola alimentazione non è sempre sufficiente a coprire il fabbisogno quotidiano in folati e, se si programma una gravidanza, è necessario integrare la dieta con compresse di acido folico.
Numerosi studi hanno dimostrato, infatti, che la supplementazione di acido folico durante la gravidanza è eficace nella prevenzione primaria dei difetti del tubo neurale permettendo una riduzione del rischio anche fino al 70%.
Quanto ne serve
Il fabbisogno quotidiano di acido folico è normalmente assunto con una dieta ricca di frutta e verdura fresca.
Durante il periodo peri-concezionale, però, come raccomandato dal Network Italiano Promozione Acido Folico coordinato dal Centro Nazionale Malattie Rare dell’Istituto superiore di sanità, (da 1 mese prima del concepimento ai primi 3 mesi di gravidanza inclusi) il fabbisogno di acido folico aumenta.
Per raggiungere l’assunzione raccomandata di tale vitamina sarebbe necessario triplicare l’assunzione dietetica tipica, una scelta piuttosto laboriosa da rispettare, anche perché sarebbe difficile mantenere la quota giornaliera in modo costante.
Per questo è consigliata l’integrazione con supplementi vitaminici.
Queste le dosi di acido folico raccomandate:
Prima di una gravidanza
Per ridurre il rischio di malformazioni congenite come spina bifida, anencefalia e encefalocele, è necessario che la donna assuma 0,4 mg/die di acido folico, sotto forma di supplementi, mentre sta programmando una gravidanza (almeno 1 mese prima).
Durante la gravidanza
Il fabbisogno giornaliero di folati aumenta per la donna in gravidanza a 0,6 mg/die, dal momento che il feto attinge alle risorse materne per il proprio sviluppo. Pertanto l’assunzione di acido folico deve continuare almeno fino al terzo mese di gestazione.
Durante l’allattamento
Il fabbisogno giornaliero per una mamma che allatta è di 0,5 mg di folati, per ripristinare le perdite che avvengono con il latte materno.
In presenza di particolari condizioni di rischio
Le donne con precedenti gravidanze in cui sono stati riscontrati difetti del tubo neurale (come spina bifida, anencefalia e encefalocele) oppure con storia familiare di malformazioni congenite, donne in terapia con farmaci antiepilettici o con antagonisti dell’acido folico, donne con aborti ripetuti o con particolari malattie quali diabete, celiachia e patologie gastrointestinali, dovrebbero aumentare sino a 4-5 mg al giorno il dosaggio di acido folico peri-concezionale. In questi casi è opportuno che la donna consulti il medico curante o il ginecologo per definire i dosaggi più appropriati.
- Secondo i Livelli di Assunzione di Riferimento dei Nutrienti (LARN, 2012) elaborati dalla Società Italiana per la Nutrizione Umana (SINU), l’assunzione raccomandata in folati per un adulto (età ? 18 anni) è di 0,4 mg/die.
- Per le donne tale dosaggio viene raccomandato anche nella fascia compresa tra 15 e 17 anni includendo in tal modo anche la fascia adolescenziale in età fertile. Tali valori sono in linea con le assunzioni raccomandate OMS/FAO 2004 (Organizzazione Mondiale di Sanità/Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura).
A tavola con i folati
I folati si trovano in abbondanza in alcuni alimenti, come le verdure a foglia verde, gli agrumi, i legumi, i cereali, la frutta fresca e la frutta secca.
Per quanto riguarda i cibi di origine animale, il fegato e altre interiora hanno contenuti piuttosto elevati di folati, come pure alcuni formaggi, da consumare pero? in porzioni limitate e non frequenti.
Anche leuovahanno buoni contenuti in folati, ma il consumo massimo consigliato e? di 2-3 volte alla settimana.
Ecco alcuni alimenti che non dovrebbero mai mancare in una dieta sana e ricca di folati, anche se e? importante ricordare sempre che la sola alimentazione, in gravidanza, non può essere suficiente a coprire il fabbisogno quotidiano in folati.
Alimenti con contenuto di folati da 100 a 300mcg/100g
- asparagi
- broccoli
- carciofi
- cavolini di Bruxelles
- cavolfiori
Alimenti con contenuto di folati da 40 a 99 mcg/100g
- agrumi (arance, clementine, mandarini)
- fragole
- kiwi
- frutta secca (noci, mandorle, nocciole)
- avocado
- agretti
- bieta
- legumi (fagioli, ceci, lenticchie, piselli)
- indivia
- lattuga
- pane e pasta integrali
- rucola
- pomodorini
- spinaci
Acido folico e SSN
Il sito tematico del Centro Nazionale Malattie Rare (CNMR) dell’Istituto superiore di sanità (ISS) A tavola con i folati propone una stimolante sezione di ricette per tutti i giorni e in particolare per la donna in età fertile e suggerimenti formulati da uno chef e da ricercatori del Network Italiano Promozione Acido Folico.
Il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) ha inserito i farmaci con un dosaggio di 0,4mg di acido folico in fascia A, cioe in regime di esenzione. Infatti, nel 2005 l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha approvato l’immissione in commercio di un centinaio di nuovi farmaci rimborsati dal SSN, tra i quali due prodotti con il dosaggio raccomandato di 0,4 mg di acido folico “per la profilassi dei difetti dello sviluppo del tubo neurale in donne che stanno pianificando la gravidanza”.
E’ sufficiente, quindi, la prescrizione da parte del medico curante per acquistarli pagando solo il ticket previsto dalla propria Regione. Tale scelta ha rappresentato un riconoscimento istituzionale dell’ef(icacia di questa sostanza nella prevenzione di
difetti congeniti e un aiuto alle azioni di sanita? pubblica volte alla promozione della salute.