“24.217 cani in sette anni: questi sono quelli deportati LEGALMENTE dall’Italia alla Germania nel periodo compreso tra il 2010 ed il 2016 compresi – spiega l’associazione animalista AIDAA in una nota – di questi 13.561 hanno trovato casa regolarmente nelle famiglie tedesche, mentre gli altri 10.656 sono spariti nel nulla, molto probabilmente uccisi o deportati via Dresda nei paesi dell’ex Unione Sovietica o in Turchia dove dopo essere stati uccisi il loro pelo è stato utilizzato per la produzione di inserti di pelliccia, la cui vendita in Italia è vietata ma che spesso invece troviamo sui banchi dei mercati ma anche in alcuni negozi. Il giro di affari complessivo riguardante i cani deportati in Germania nei setti anni presi in esame si aggira attorno ai 2 milioni e mezzo di euro di guadagno per le spedizioni italiane. Le regioni da cui sono partiti il maggior numero di cani sono Sicilia, Sardegna, Puglia, Campania e Lazio. Queste operazioni di trasferimento sono regolari ed hanno riguardato i cani di 456 comuni italiani e sono gestiti da organizzazioni tedesche che hanno basi anche in Italia, e da organizzazioni presenti prevalentemente nel centro Italia che risultano essere sulla carta associazioni animaliste.“