Allarme influenza in Campania: studi pieni e rischio per il sovraffollamento degli ospedali

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«In questi giorni, soprattutto a causa del freddo e della pioggia, i nostri studi stanno subendo una vera e propria invasione di pazienti. Ovviamente stiamo facendo il 110% per assorbire questa enorme onda d’urto». E’ un allarme molto chiaro quello lanciato da Corrado Calamaro e Luigi Sparano, rispettivamente segretario amministrativo e segretario provinciale della Fimmg Napoli. Un allarme che si allarga, chiaramente, al timore che possa essere a rischio la continuità assistenziale negli ospedali. «I numeri sul territorio sono tali che il nostro timore riguarda ora gli ospedali, il rischio di un collasso è concreto».
Restano anche tutte le perplessità dei medici Fimmg sulla catastrofe annunciata dei pensionamenti dei medici di medicina generale. Per Calamaro e Sparano «E’ necessario che la politica si occupi adesso della questione dei pensionamenti dei medici di medicina generale, altrimenti nei prossimi anni sarà un disastro assistenziale. E lo sarà ancor più per regioni come la Campania. La situazione – spiegano – è molto seria e saranno soprattutto i cittadini delle regioni meridionali, Campania in testa, a risentire dei pensionamenti attesi nei prossimi cinque anni». Se in tutta Italia, di qui al 2022, verranno pensionati 45mila medici, solo in Campania i camici bianchi coinvolti saranno quasi 1700. In particolare, i medici di medicina generale che andranno in pensione, dopo i 169 già pensionati nel 2017, saranno 240 nel 2018, 308 nel 2019 e 358 nel 2020, 385 nel 2021 e 399 nel 2022». Ovviamente, Calamaro e Sparano mettono in guardia non dal sacrosanto diritto di pensionamento dei medici, bensì dal numero esiguo di medici che ogni anni vengono formati. «Per essere medici di medicina generale – spiegano – è necessaria una formazione specifica che dura tre anni. Corsi di formazione che sono legati a borse di studio bandite dal Ministero. Bene, la quantità annua di queste borse di studio è in netto contrasto con il numero di medici che andranno in pensione. La Campania, ad esempio, ha 80 solo posti ogni anno».
Ciò che si prospetta, spiegano i medici della Fimmg Napoli, è un futuro di ulteriore precarietà assistenziale. In queste condizioni, sempre più verranno assegnati incarichi provvisori. «Il vantaggio assistenziale derivante dall’avere un medico di famiglia che ha ben chiara la storia clinica di ciascun proprio paziente verrà completamente annullato. Generando un aumento di spesa legato ad una minore appropriatezza, e generando un grave disagio per i cittadini/pazienti, che si vedranno cambiare il medico famiglia anno per anno. Siamo convinti che non è questo un giusto sistema da portare avanti e se non si interverrà per tempo molto presto sarà troppo tardi».

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