Nel rispetto delle tradizioni contadine, a Tricarico, bella cittadina arabo-normanna in provincia di Matera, Basilicata, che vanta uno dei centri storici di stampo medievale più belli d’Italia, ha luogo la “Transumanza delle maschere”. “Il paese era svegliato, a notte ancora fonda, da un rumore arcaico, di battiti di strumenti cavi di legno, come campane fessurate: un rumore di foresta primitiva che entrava nelle viscere come un richiamo infinitamente remoto; e tutti salivano sul monte uomini e animali”. Con queste parole Carlo Levi descriveva il Carnevale di Tricarico nel 1974. In questa festa, ancora oggi, si avvertono le influenze di antiche civiltà agropastorali del Meridione che si manifestano in maniera spettacolare.
Riti di fertilità, l’avvio di un nuovo ciclo agricolo, il risveglio della natura e la cacciata del vecchio, il legame con il bosco e la transumanza sono tutti temi custoditi in questa festa. Insieme alle tradizioni agropastorali riconosciamo anche le influenze della civiltà cristiana legate soprattutto all’imminente Quaresima. A Tricarico alcune maschere hanno le sembianze di vacche o giovenche, altre di tori. Le prime sono ricoperte di nastri multicolori (in passato di pelli); i secondi indossano abiti e maschere nere e tutti sono governati da un vaccaro. Ogni maschera ha un campanaccio, tori e mucche si possono distinguere dal suono e dalla forma di questo. I campanacci risuonano tutti insieme creando un ritmo confuso e un’atmosfera caotica, i cittadini sentono questi suoni mentre la mandria attraversa il paese. A questa rumorosa carovana si uniscono il Conte e la Contessa, maschere che rappresentano famiglie nobili al seguito del proprio bestiame durante la transumanza.
La maschera da mucca è costituita da un cappello a falda larga coperto da un foulard e da un velo e riccamente decorato con lunghi nastri multicolori che scendono fino alle caviglie; la calzamaglia indossata è anch’essa decorata con nastri o foulards dai colori sgargianti al collo, ai fianchi, alle braccia ed alle gambe. La maschera da toro è identica nella composizione ma si distingue per essere completamente nera con alcuni nastri rossi. Ogni maschera ha un campanaccio, diverso nella forma e nel suono a seconda che si tratti di mucche o di tori. Il Carnevale di Tricarico inizia addirittura in data 17 gennaio, ovvero nel giorno dedicato a Sant’ Antonio Abate, protettore degli animali, concludendosi quest’anno l’11 febbraio.