A due passi dal mare, sulla splendida costa della Versilia, in Toscana, si svolge il celebre Carnevale di Viareggio, uno degli eventi più famosi di tutta la penisola. Ma quali sono le sue origini? La prima sfilata di carrozze addobbate a festa si tenne nella storica Via Regia, nel cuore della città vecchia, e risale al 1873. L’idea di una sfilata per festeggiare il Carnevale, in particolare, maturò tra i giovani della Viareggio bene di allora che frequentavano il Caffè del Casinò. Era esattamente il 24 febbraio 1873. Sul finire del secolo, in sfilata comparvero i carri trionfali, monumenti costituiti in legno, scagliola e juta, modellati da scultori locali e allestiti da carpentieri e fabbri che in Darsena lavoravano nei cantieri navali. Nemmeno la Prima Guerra Mondiale distrusse la manifestazione che si fermò per poi riprendere i suoi fresteggiamenti. Nel 1923, i carri allegori iniziarono ad essere animati dalla magia del movimento. Il primo a sbattere le palpebre fu il malinconico Pierrot del Giampieri. Ma la rivoluzione si ebbe due anni dopo, nel 1925, con l’invenzione della carta a calco (cartapesta) per la creazione dei carri… un materiale leggero, povero, che consentiva la realizzazione di costruzioni colossali e sempre più ardite nella scenografia.
Per dare il giusto spazio ai Mastri carristi e alle loro opere, nel 2001, è stata inaugurata la Cittadella del Carnevale, un’imponente costruzione in cui sono custoditi e partono in corteo i carri allegorici ad ogni corso mascherato. La Cittadella è costituita da 16 hangar e racchiude due musei: uno dei dedicato alla storia del Carnevale, uno al Carnevalotto, con una collezione d’opere d’arte di artisti contemporanei, tutte ispirate alla manifestazione viareggina. Ma quali sono le maschere tipiche del Carnevale di Viareggio? Fu nel 1930 che Uberto Bonetti, pittore e grafico futurista, ideò Burlamacco che, nel 1931, sullo sfondo dei moli protesi sul mare, apparve in compagnia di Ondina, bagnante simbolo della stagione estiva. Prendendo spunto dalla Commedia dell’Arte ma in chive futurista, Bonetti volle riassumere, in queste due maschere, i due momenti clou della vita viareggina: l’estate (colori bianco e rosso, tipici degli ombrelloni delle spiagge degli anni 30’) ed il Carnevale. Gli appuntamenti: 4 e 11 febbraio, 13, 17 febbraio con il Corso Mascherato in chiusura, la proclamazione del vincitore e uno straordinario spettacolo pirotecnico.