Il reflusso gastroesofageo è causato da una risalita del contenuto acido nell’esofago, quel canale lungo 25-30 cm che collega la bocca con lo stomaco. Quando si mangia l’esofago, aiutato dalla forza di gravità e da una serie di movimenti ritmici, riesce a far progredire il cibo deglutito verso il basso.Il passaggio del bolo alimentare nello stomaco è regolato da una valvola detta sfintere esofageo inferiore, che si apre per consentire il transito del cibo, l’eruttazione ed il vomito. Questa valvola è molto importante perché impedisce la risalita dei succhi gastrici presenti nello stomaco. Il reflusso è causato quando lo sfintere si rilascia nel momento non opportuno consentendo il passaggio verso l’alto del contenuto gastrico. Di conseguenza l’acidità tende ad irritare la mucosa esofagea scatenando i sintomi tipici del disturbo. Le cattive abitudini che spingono a velocizzare la masticazione e a ingurgitare il cibo senza frantumarlo e lubrificarlo con la saliva, blando antiacido capace di trasformare gli amidi in zuccheri e attivare una prima digestione, inducono ad una maggiore esposizioni di disturbi gastroesofagei. La maggior parte delle persone in presenza di reflusso gastroesofageo avvertono bruciore e senso di acido molto in alto verso la bocca dello stomaco dopo aver mangiato, ma anche a digiuno. Altre persone invece possono presentare una tosse secca associata a bruciore alla gola.
A determinare il reflusso gastro-esofageo, che può diventare una vera e propria malattia, ci sono altri fattori scatenanti quali il sovrappeso e l’obesità, che possono favorire la formazione dell’ernia iatale cioè la risalita dello stomaco verso il torace. Anche sforzi fisici, alcuni esercizi in palestra, o ancora il ciclismo e la corsa forzata che possono determinare rigurgiti acidi. Questi sforzi aumentano la pressione dell’addome che quindi spinge in alto il contenuto dello stomaco. Il reflusso può comparire spesso dopo i cinquant’anni: a partire da questa età, infatti, i tessuti diventano più fragili.
Le soluzioni migliori per attenuare o prevenire i problemi causati dal reflusso gastroesofageo sono: uno stile di vita sano, mangiare leggero e spesso, masticando lentamente ogni boccone. Eliminare gli alimenti che favoriscono la produzione di succhi gastrici come i fritti, le spremute di agrumi, le carni grigliate, il caffè, gli alcolici e i cibi troppo caldi o freddi o piccanti. Anche il fumo andrebbe evitato, la sigaretta dopo mangiato indebolisce la valvola che blocca il reflusso. Per attenuare l’effetto del peperoncino, particolarmente irritante, funzionano molto bene le patate lesse che hanno un effetto tampone. Meglio prediligere le mele e le banane che sono più zuccherine e in grado di contrastare l’acidità, sono consigliati cibi come il tacchino, il petto di pollo, le uova, la bresaola, il pesce, meglio se cotti al vapore. Per neutralizzare il bruciore, il rimedio d’emergenza è l’antiacido, i più pratici creano una sorta di pellicola che protegge la mucosa gastrica.