Oltre 200 resti di corpi umani sono stati trovati nel luogo in cui si è schiantato ieri l’aereo Antonov AN-148, nel distretto di Ramenskoye, nella regione di Mosca (Russia): lo ha reso noto il capo del dipartimento del ministero delle Emergenze nella regione di Mosca. “Sono stati trovati più di 200 frammenti di corpi umani: il lavoro, incluse le ricerche aeree, continua. Il Comitato Investigativo russo sta effettuando un sorvolo dell’area per allargare la zona di ricerca“, riporta Interfax.
Il presidente russo Vladimir Putin ha espresso le condoglianze a parenti e amici delle vittime dello schianto ed ha incaricato il governo di creare una commissione speciale per indagare sull’incidente.
Indagini tra la neve per accertare le cause
Le condizioni meteo nell’area non aiutano gli inquirenti russi: si lavora nella neve, vagliando tutte le ipotesi (il maltempo, il fattore umano o un problema tecnico, mentre si esclude la pista del terrorismo).
Lo schianto si è verificato nel distretto di Ramenski, circa 70 km a Sud-est di Mosca, vicino al villaggio di Stepanovskoye. Sono morti 65 passeggeri e 6 membri dell’equipaggio. Il velivolo è scomparso dagli schermi radar alle 12.28 ora di Mosca, quattro minuti dopo il decollo verso Orsk, città degli Urali al confine con il Kazakistan. L’aereo di linea, un Antonov An-148 della compagnia Saratov Airlines, entrato in servizio nel 2010, si è schiantato poco dopo essere decollato dall’aeroporto di Domodedovo.
L’elenco delle vittime pubblicato dalle autorità comprende due stranieri, uno svizzero e un azero, e tre minori, il più giovane di cinque anni. Il cittadino svizzero si stava dirigendo a Orsk per il lancio di una nuova unità di una raffineria locale, secondo quanto riferito da un portavoce delle autorità locali citato da Interfax. La maggior parte dei passeggeri proveniva dalla regione di Orenburg.
L’Antonov 148 è un bimotore del produttore ucraino Antonov e ha compiuto il suo primo volo nel 2004. A corto raggio può trasportare circa 80 passeggeri su una distanza di 3.500 chilometri. Dalla sua entrata in servizio questo tipo di velivolo ha subito almeno cinque incidenti che coinvolgono il carrello di atterraggio, l’impianto elettrico e il sistema di guida.
L’ultimo incidente mortale di un aereo in territorio russo risale al 24 dicembre 2016, quando un Tupolev Tu-154 appartenente al Ministero della Difesa si è schiantata poco dopo essere partito da Adler alla volta della base aerea russa di Hmeimim, in Siria. Tra le vittime c’erano oltre 60 membri del coro dell’Armata Rossa e il direttore artistico Valerij Khalilov.
Le operazioni di ricerca, che hanno mobilitato diverse centinaia di persone tutta la notte, sono rese difficili da un pesante strato di neve e impongono l’uso di motoslitte e spazzaneve. Un’inchiesta è stata aperta per identificare possibili violazioni delle regole di sicurezza, ha annunciato il comitato investigativo russo.
Salvo per miracolo
Maxim Kolomeitsev fatica a credere di essere ancora vivo: è l’unico passeggero che aveva comprato il biglietto, ma non si era imbarcato.
Ritrovata scatola nera, fermi i voli di An-148
I soccorritori hanno “presumibilmente” ritrovato la seconda scatola nera dell’aeromobile: secondo quanto dichiarato dal capo della Direzione principale del ministero delle Emergenze per la regione di Mosca, Serghei Poletykin, citato dalla Tass. “Il Comitato Interstatale dell’aviazione (Iac) sta lavorando per confermare e identificare il dispositivo“, le cui condizioni sono “adatte all’esame“, ha fatto sapere Poletykin. Ieri, il ministero delle Emergenze aveva parlato del ritrovamento della prima scatola nera dell’An-148, il “voice data recorder” che registra le conversazioni in cabina e non i dati di volo.
Saratov Airlines lascia a terra tutti i suoi Antonov-148
La Saratov Airlines ha deciso di lasciare a terra gli altri sei Antonov-148 della sua flotta. La misura è stata annunciata dalla stessa compagnia che sta conducendo l’inchiesta sulle ragioni del disastro aereo.
L’Antonov-148 esploso solo con l’impatto a terra
L’Antonov 148 della Saratov Airlines è rimasto integro fino all’impatto a terra, ha reso noto la portavoce della Commissione inquirente Svetlana Petrenko precisando che il velivolo non si è spezzato mentre precipitava. “Si è stabilito che l’aereo è rimasto intatto durante la sua discesa e non c’è stata combustione. L’esplosione è avvenuta quanto ha toccato terra“, ha spiegato.