Sotto la spessa crosta di ghiaccio che ricopre la superficie di Europa si nasconde un oceano di acqua liquida di oltre 100 chilometri di profondità. Gli scienziati – spiega Global Science – ritengono che questa vasta distesa d’acqua sia un elemento molto importante da analizzare, data la presenza di un’enorme energia – derivante dall’attrazione gravitazionale con Giove – che mantiene l’acqua calda. Un gruppo di ricercatori provenienti da diversi istituti brasiliani ha utilizzato dati raccolti da ambienti terrestri con caratteristiche simili a quelle di Europa, per valutare le possibilità di sopravvivenza di forme di vita microbiche sulla luna. Tra le località scelte dagli scienziati, la miniera di Mponeng nei pressi di Johannesburg, Sudafrica, si è dimostrata il luogo ideale per la ricerca grazie alle sue particolari caratteristiche. Nel dettaglio, è stato scoperto che il batterio Candidatus Desulforudis Audaxviator è in grado di sopravvivere all’interno della miniera in assenza di luce solare grazie alla radiolisi, la dissociazione delle molecole dell’acqua mediante radiazioni ionizzanti.
I corpi celesti dotati di nuclei rocciosi del Sistema Solare condividono gli stessi elementi radioattivi. Uranio, torio e potassio sono quelli inseriti nella ricerca, facendo riferimento alle quantità già osservate e misurate sulla Terra, sui meteoriti e su Marte. Da considerarsi cruciale è anche la presenza della pirite, ingrediente fondamentale per la vita su Europa. Le probabilità di trovarne traccia sulla luna sono buone, poiché lo zolfo e il ferro sono elementi osservati in abbondanza nel Sistema Solare. Secondo il parere degli scienziati, il fondo dell’oceano di Europa potrebbe offrire condizioni simili a quelle presenti sulla Terra durante il suo primo miliardo di anni. Per poter essere validati, gli studi sull’abitabilità di Europa dovranno essere affiancati dalle analisi effettuate in loco da sonde e rover.
A questo proposito, la Nasa sta valutando le modalità di sviluppo della missione Europa Clipper, inizialmente pianificata per il 2022. La sonda studierà Europa attraverso un lander ed una serie di fly-by durante la sua orbita intorno a Giove. A causa delle variazioni nello stanziamento dei fondi, il lancio di Clipper potrebbe essere rimandato al 2025, in modo da poter dedicare un periodo di tempo idoneo alla preparazione del set di strumenti scientifici di bordo. L’agenzia americana ha valutato l’utilizzo di due diversi vettori per il lancio della sonda: lo Space Launch System e il razzo Atlas 5 della United Launch Alliance. Secondo il parere dei tecnici, Sls avrebbe la possibilità di effettuare un volo diretto verso Giove impiegando circa tre anni per raggiungere Europa contro i sei di Atlas 5. La svolta decisiva per le sorti della missione potrebbe arrivare a termine della critica design review, prevista per la fine del prossimo anno.