I rappresentanti della squadra di Paralimpici della Difesa per hanno inaugurato, insieme ad altri giovani portatori di disabilità accompagnati dai genitori, il percorso ampliato della ”Pompei per tutti”, nella giornata che il Parco archeologico e il Comune di Pompei hanno dedicato all”Anno europeo del patrimonio culturale 2018.
Oltre 3 km di percorso, dall’ingresso di Piazza Anfiteatro a Porta Marina passeggiando lungo le arterie principali della città con accesso ai più significativi edifici e domus. Il percorso consente a chiunque, persone con difficoltà motorie, genitori con passeggino ma anche a tutti i visitatori che prediligono un itinerario più confortevole, di visitare l’area archeologica nella maniera più completa e agevole possibile.
L’itinerario, realizzato nell’ambito del Grande Progetto Pompei, risponde alle esigenze, tante volte sollecitate da un’ampia fetta di utenti del sito, circa un accesso agevole all’area archeologica di Pompei in grado di mettere tutti nella condizione di fruire di questo patrimonio universale unico, nella maniera più completa possibile e non limitando la visita alle sole aree prossime agli ingressi.
Un pool di esperti (archeologi, architetti, restauratori, ingegneri,) ha opportunamente individuato le soluzioni tecniche più idonee a migliorare i livelli di fruibilità del sito, in maniera compatibile con le caratteristiche del patrimonio. Gli interventi di integrazione in alcuni tratti rispondono a esigenze funzionali di fruizione eseguite nel pieno rispetto dei principi di restauro in aree archeologiche, attraverso l’utilizzo di materiali moderni e compatibili (pavimentazioni a base di calce idraulica esente da cementi e passerelle ed attraversamenti metallici).
Il rispetto di tali criteri, la perizia degli interventi, la competenza dei tecnici e tutte le necessarie certificazioni alle operazioni sono la migliore garanzia a qualsiasi intervento sul patrimonio culturale che, in particolare a Pompei, possono facilmente essere oggetto di attenzione e spesso di giudizi improvvidi da parte di chi osserva dall’esterno un contesto così particolare. Nello specifico, sulla resa cromatica, materica ed estetica nonché sulla resistenza meccanica e allo sfregamento sono stati realizzati tra luglio e settembre 2015 tredici campioni di pavimentazione. Successivamente, sono state eseguite prove del campione scelto presso un laboratorio universitario per certificare le caratteristiche dell’impasto. Nella maggior parte della pavimentazione dei nuovi percorsi, è stata inserita una rete di fibra di vetro in luogo di quella elettrosaldata per garantire resistenza e, contestualmente, evitare rischi al patrimonio archeologico legati all’ossidazione dei metalli.
Lungo i percorsi, inoltre, sono state installate rampe di accesso agli edifici più significativi del sito completamente removibili.
Infine, a partire da settembre è stato avviato un intervento conservativo su 12 fontane pubbliche lungo il percorso, secondo un approccio metodologico definito di concerto con l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, che ha concluso a luglio una delicata ed interessante fase di analisi di tali manufatti, dando indicazioni circa le più accorte tecniche di intervento da porre in essere.
LA SICUREZZA INTEGRATA PER I VISITATORI CON DISABILITA’ NELLO SMART ARCHEOLOGICAL PARK DI POMPEI
Una soluzione originale in fase di sperimentazione ideata ad hoc per Pompei è rappresentata dal Braccialetto intelligente “Con-Me” destinato alle persone con disabilità. Nelle prossime settimane la sperimentazione proseguirà con una maggiore dotazione di dispositivi Con-Me, disponibili all’ingresso di Piazza Anfiteatro. Uno degli asset principali del progetto, denominato Smart@POMPEI, in via di realizzazione presso il Parco Archeologico di Pompei, nell’ambito della Convenzione Operativa fra MiBACT (Segretario generale Arch.to Antonia Pasqua Recchia) e CNR (Presidente Prof. Massimo Inguscio), è costituito dall’accessibilità e dalla fruibilità del sito da parte di tutti. La sperimentazione del prototipo del braccialetto intelligente Con-Me apre le porte ad un percorso progettuale complesso che vede coinvolti Enti di Ricerca, Università, Imprese, Istituzioni di Governo. Il braccialetto è dotato di chip assemblati (GPS, Bluetooth, Wi-FI, Bottone di SOS, …) capaci di inviare segnali ad un piattaforma (IoC – Intelligent Operation Center di IBM) che li elabora ed effettua azioni mirate alla salvaguardia e sicurezza dei visitatori. Il dispositivo Con-Me ingloba inoltre un altimetro e giroscopio, può essere impiegato per rilevare il movimento costante del visitatore in funzione della diversa abilità e, di conseguenza, identificare, nelle diverse aree del percorso, i movimenti normalmente attesi, al fine di identificare possibili cadute e/o movimenti accidentali che possono addurre a situazioni di allarme.
L’integrazione con i sensori ambientali nel parco possibile attraverso l’utilizzo dell’IBM Intelligent Operation Center fornisce, poi, una valutazione attenta in ogni occasione, potendo identificare situazioni di pericolo che normalmente non sono in atto, ma che si possono verificare qualora le condizioni atmosferiche siano cambiate (bagnato/scivoloso – asciutto/polveroso – …). Durante questo periodo di sperimentazione, dal braccialetto sarà possibile anche ascoltare tramite l’audio la descrizione dell’Anfiteatro e della Palestra Grande. Attraverso una gestione, inclusiva, intelligente e sostenibile del sito archeologico, il progetto Smart@POMPEI vuole rendere Pompei il Primo Smart Archeological Park in Italia e al mondo aperto a tutti.
In occasione dell’inaugurazione il Direttore Generale Grande Progetto Pompei – Gen. D. CC Luigi Curatoli – ha spiegato: “L’intervento, nato nell’alveo del Grande Progetto Pompei e seguito dalla Direzione Generale di Progetto, d’intesa con la Soprintendenza Speciale di Pompei, consente in modo esaustivo la visita agli scavi di Pompei. Da oggi ogni turista – anche se con difficoltà motorie, se ipovedente o se, più semplicemente, deve spingere un passeggino con un bambino in tenera età – potrà entrare e percorrere in tutta tranquillità le strade dell’antica Pompei e visitare le più belle “domus” – anch’esse in gran parte restaurate nell’ambito del Grande Progetto Pompei – senza incontrare ostacoli o disagi. Peraltro, in corso d’opera, il progetto – proprio in ragione dell’attenzione posta, nel seguirne le varie fasi, da tutti gli attori impegnati nella sua realizzazione – è stato ampliato, così incrementando l’area priva di ostacoli o di impedimenti, a costo inferiore rispetto a quello inizialmente aggiudicato. Si è voluto, in estrema sintesi, aprire l’area degli scavi, come un grande abbraccio, a chiunque voglia godere delle rare bellezze che la storia ci ha consegnato in questo sito davvero unico al mondo.”
“L’area archeologica di Pompei – ha dichiarato il Direttore Generale Soprintendenza Pompei Prof Massimo Osanna – ha tra le sue priorità non solo la salvaguardia e la tutela delle strutture archeologiche, ma anche la valorizzazione del sito inteso come garanzia di fruizione e utilizzazione per tutti i visitatori, anche quelli che presentano delle difficoltà di accesso. Solo mettendo chiunque in condizione di visitare un sito culturale, testimonianza della nostra storia e identità, esso è davvero patrimonio di tutti. E’ stato fatto un doveroso lavoro di primo adeguamento per rendere un servizio a tutti, non solo ai disabili, in un sito tuttavia molto complesso, dove ogni minima variazione, aggiunta o sottrazione implica necessarie valutazioni sulla conservazione, sulla fruizione, sull’immagine storica consolidata dei luoghi. Le larghezze, le misure e le pendenze stabilite per legge si sono dovute confrontare con questa realtà che non è quella di un centro urbano contemporaneo. Con la ulteriore considerazione di trovarsi di fronte a un sito frequentato da migliaia di turisti ogni giorno. Una vera e propria folla di persone in rapido movimento che impatta su passerelle e passaggi trasversali e che ha dunque imposto la ricerca di un punto di equilibrio tra le varie esigenze. La condivisione e il confronto hanno caratterizzato il progetto “Pompei per tutti” fin dall’inizio, concentrando l’impegno di professionisti di più discipline (archeologi, architetti, restauratori, ingegneri) che hanno interagito per assicurare la massima perizia nella realizzazione del progetto e la scelta delle soluzioni migliori e più compatibili con il sito. Il coinvolgimento con le Associazioni di categorie ci ha, inoltre, consentito di recepire suggerimenti e indicazioni per rendere il percorso il più funzionale possibile alle esigenze di chi riscontra difficoltà di mobilità in genere e ancor più in un’area archeologica.“