Ieri, con il Mercoledì delle Ceneri, detto anche Giorno delle Ceneri o, più semplicemente, Le Ceneri, è iniziato il periodo di Quaresima, tempo di preghiera, digiuno e carità in attesa della Pasqua cristiana.
La Quaresima è un periodo dell’anno liturgico della durata di 40 giorni che termina il giorno di giovedì santo, esattamente allo scoccare della mezzanotte, con l’ingresso nel triduo pasquale. Si tratta di una tradizione antichissima, che affonda le sue radici nei rituali ebraici, essendo menzionata per la prima volta nel quinto canone del primo Concilio di Nicea del 325 d.C., in cui si raccomanda ai Cristiani credenti il digiuno e la penitenza per un periodo della durata di 40 giorni, come segno di vicinanza spirituale alle sofferenze patite da Cristo.
Nei Vangeli di Luca, Marco e Matteo si narra di un periodo di 40 giorni e 40 notti postumo al Battesimo nel fiume Giordano, nei quali Gesù avrebbe vagato per il deserto, digiunando e lottando contro il Demonio che tentò di indurlo in tentazione per ben tre volte; anche se il numero 40 ricorre spesso nella Bibbia: Mosè trascorse 40 giorni sul monte Sinai prima di ricevere le tavole divine, il diluvio universale durò 40 giorni e 40 sono i giorni impiegati da Elia il profeta prima di raggiungere l’Oreb.
Il 4 ottobre 1994, la Conferenza episcopale italiana ha emesso disposizioni normative in base alle quali la legge del digiuno “obbliga a fare un unico pasto durante la giornata, ma non proibisce di prendere un po’ di cibo al mattino e alla sera, attenendosi, per la quantità e la qualità, alle consuetudini approvate“; la legge dell’astinenza proibisce l’uso di carni, come pure dei cibi e delle bevande che, a un prudente giudizio, sono da considerarsi particolarmente ricercati e costosi; il digiuno e l’astinenza devono essere osservati il mercoledì delle ceneri e il venerdì della passione e morte del Signore nostro Gesù Cristo; sono consigliati il sabato santo sino alla veglia pasquale; l’astinenza deve essere osservata in tutti e singoli i venerdì di Quaresima, a meno che coincidano con un giorno annoverato tra le solennità; in tutti gli altri venerdì dell’anno, a meno che coincidano con un giorno annoverato tra le solennità, si deve osservare l’astinenza nel senso detto oppure si deve compiere qualche altra opera di penitenza, di preghiera, di carità; alla legge del digiuno sono tenuti tutti i maggiorenni sino al 60° anno iniziato; alla legge dell’astinenza sono tenuti coloro che hanno compiuto il 14° anno di età; dall’osservanza dell’obbligo della legge del digiuno e dell’astinenza può scusare una ragione giusta, come ad es. la salute. Inoltre, il parroco può concedere la dispensa dall’obbligo di osservare il giorno di penitenza, oppure commutare in altre opere pie.