Tra le storie d’amore più celebri di sempre, troviamo quella avente per protagonista Romeo e Giulietta. Come noto, Romeo Montecchi e Giulietta Capuleti, figli di due acerrime famiglie rivali veronesi, si sposarono in gran segreto ma Romeo, per sbaglio, uccise Tebaldo, cugino di Giulietta e venne così ricercato per essere condannato a morte. La fanciulla, quindi, si recò da un frate che le diede una pozione in grado di provocare una morte apparente. Una volta risvegliati, i due innamorati si sarebbero così diretti a Mantova per poter vivere il loro amore serenamente.Purtroppo, però, Romeo non venne informato della pozione e così, una volta raggiunta Giulietta, vedendola distesa sotto l’effetto di essa, la ritenne morta. Per il dispiacere, il giovane si suicidò e Giulietta, al suo risveglio, vedendo l’amato morto, si uccise anche lei.
Personaggi del romanzo cavalleresco e simboli dell’amor cortese medievale, le avventure di Lancillotto e Ginevra si sviluppano nell’ambito della corte di Re Artù. Lancillotto, fidato cavaliere del Re, si innamora di sua moglie Ginevra. I due vivranno una storia d’amore tormentata e saranno la causa della rovina del regno di Artù, Camelot.
Proprio leggendo un passo relativo all’amore di Lancillotto e Ginevra, scoppiò la passione tra Paolo e Francesca, adulteri cognati protagonisti del V canto dell’Inferno della Divina Commedia dantesca. “Galeotto fu quel libro e chi lo scrisse”… il famoso verso recitato dall’illustre poeta, che fa riferimento al momento in cui Paolo e Francesca si abbandonarono alla passione, leggendo le avventure di Lancillotto e Ginevra. Peccatori di adulterio, Paolo e Francesca sono collocati nella Divina Commedia nel girone del lussuriosi.