Spazio, ministro Fedeli: con il docufilm “Expedition” accediamo al dietro le quinte della missione VITA

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Sono contenta di aver condiviso oggi con le studentesse e gli studenti la visione di ‘Expedition’ e voglio ringraziare Paolo Nespoli, la regista Alessandra Bonavina, l’Agenzia spaziale Italiana e la European Space Agency per l’importante momento di conoscenza che ci hanno offerto e che vogliamo promuovere portando il docufilm nelle scuole. Grazie a questo lavoro, entriamo nei luoghi in cui le astronaute e gli astronauti si allenano duramente, nei centri in cui avvengono le simulazioni delle situazioni più complesse che chi parte per una missione deve essere in grado di controllare e fronteggiare“: lo ha dichiarato oggi a Roma il Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli, in occasione della proiezione al Cinema Farnese di “Expedition” il primo docufilm incentrato sulla missione VITA dell’Agenzia Spaziale Italiana. Alla proiezione erano presenti anche l’astronauta dell’ESA Paolo Nespoli, la regista Alessandra Bonavina e 200 studenti delle scuole secondarie di I e di II grado. “Impariamo, noi tutti ma soprattutto le nuove generazioni che qualsiasi esperienza, anche quella più immaginifica, richiede impegno, studio, lavoro. Che per qualsiasi professione sono necessarie competenze e conoscenze solide. Che sono l’inestinguibile sete di conoscenza e la determinazione a mettersi alla prova costantemente a portarci nel domani, nel futuro, come nello spazio. E tocchiamo con mano il senso di una scienza senza confini. Non solo in termini di esplorazione, ma anche di cooperazione. L’alleanza dei Paesi, in questo ambito conoscitivo, è fondamentale per il successo e la riuscita delle operazioni. La collaborazione internazionale è segno distintivo e requisito necessario di una ricerca di qualità e di eccellenza“, precisa il ministro. “L’esplorazione dello spazio è un’esperienza che, grazie a questa straordinaria opera, vale da esempio e da riferimento nelle nostre vite. Ci parla dell’esigenza di scoprire, di andare verso l’ignoto per renderlo familiare. Sono certa che le ragazze e i ragazzi che hanno visto e vedranno il docufilm rimarranno colpiti da questa esperienza conoscitiva. E ne faranno traccia di ogni loro percorso di studi, professionale, di vita: non ci sono confini che non possano valicare, se hanno la forza di credere nei loro sogni, se hanno il coraggio di mettersi in gioco“.

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