Le galassie distanti si celano alla vista dei telescopi più potenti. Per osservarle, gli astronomi si servono dell’effetto lensing gravitazionale ampiamente sfruttato per ingrandire gli oggetti più lontani del cosmo. Un team di astronomi dell’Università delle Hawaii ha recentemente scoperto – grazie ai dati raccolti dal telescopio spaziale Hubble – una galassia denominata eMACSJ1341-QG-1 ingrandita ben 30 volte grazie alla distorsione spazio temporale creata da un massiccio ammasso galattico, eMACSJ1341.9-2441.
I cluster di galassie – spiega Global Science – sono enormi concentrazioni di materia oscura e gas caldo che circondano centinaia o migliaia di singole galassie, tutte legate dalla forza di gravità. Questi oggetti sono noti come potenti “lenti gravitazionali” poiché ingrandiscono le galassie fungendo da veri e propri telescopi naturali che consentono lo studio di fonti deboli e distanti che altrimenti sarebbero impossibili da analizzare.
L’elevato ingrandimento di questa galassia ha offerto agli scienziati una rara opportunità di osservazione, consentendo loro di studiare le stelle circostanti e le loro proprietà. In passato sono stati effettuati ingrandimenti di galassie anche più elevati di quest’ultimo ma eMACSJ1341-QG-1, stabilisce un nuovo record poiché non produce nuove stelle con la stessa velocità di altre osservate in precedenza. Questa caratteristica consente agli astronomi di studiarla con una precisione mai ottenuta finora.