Tra il 2012 e il 2015 l’acqua che si perde per strada aumenta di 3,5 punti percentuali, arrivando al 39,1% di “oro blu” che si spreca a causa delle condizioni in cui versano le reti di distribuzione: tra la partenza e l’arrivo si disperdono 147 litri procapite al giorno nel 2012, per un totale di 53.655 litri in un anno, che sono saliti fino a 154 litri al giorno nel 2016, pari a 56.210 annui. Le perdite a persona sono aumentate di 2.555 litri nel giro di tre anni, con un incremento del 4,8% procapite.
I dati sono contenuti nell’ultimo dossier dell’Istat sull’ambiente urbano, che si concentra sull’acqua potabile erogata nelle reti comunali, ed elaborati dall’Adnkronos.
In un rapporto di Utilitalia, che riunisce tutte le imprese nei settori dell’acqua, ambiente e gas energia, si legge che le reti hanno in Italia una percentuale media di perdite del 38,2%. Tra le principali cause viene evidenziata l’obsolescenza della rete nazionale, con il 60% dell’infrastrutture che risulta in posa da più di 30 anni e un altro 25% da oltre 50 anni.