I ricercatori del Nationwide Children’s Hospital hanno dimostrato che l’integrazione di acidi grassi omega può migliorare i sintomi dei disturbi dello spettro autistico nei bambini nati molto prematuramente (oltre 11 settimane prima). Sarah Keim, autrice principale dello studio, dichiara: “Questa sperimentazione aveva due obiettivi. Per prima cosa, volevamo confermare l’attuabilità di un ampio studio su bambini nati molto prematuramente che mostravano sintomi spesso riscontrati nell’autismo. In secondo luogo, volevamo vedere gli effetti che gli acidi grassi omega avevano sui sintomi di autismo riportati dai genitori e sui relativi comportamenti”.
La dott.ssa Keim e il suo team hanno condotto uno studio su 31 bambini nati prematuramente. Per 3 mesi, metà di loro ha ricevuto un integratore alimentare giornaliero che conteneva una speciale combinazione di acidi grassi omega-3 e omega-6, mentre l’altra metà riceveva un placebo. Il gruppo che riceveva l’integratore giornaliero di acid grassi omega mostrava una maggiore riduzione dei sintomi dell’autismo rispetto a quelli che ricevevano il placebo.
Sulla base di questi risultati, i ricercatori suggeriscono che i benefici constatati dell’integrazione di acidi grassi omega potrebbero essere dovuti al ruolo di questi nutrienti nell’infiammazione nel corpo. L’autismo generalmente è considerato una condizione neuroinfiammatoria e influenzare l’infiammazione attraverso l’integrazione nutrizionale potrebbe migliorare il comportamento nei bambini che presentano sintomi di autismo. I ricercatori sperano che dare acidi grassi omega ai bambini nati prematuramente quando mostrano i primi sintomi e quando il cervello si sta ancora sviluppando potrebbe aiutarli nel lungo periodo.
La dott.ssa Keim spiega: “Attualmente, non sono disponibili cure per aiutare i bambini nati prematuramente con i ritardi nello sviluppo e i problemi di comportamento che spesso vivono. Per i bambini molto piccoli, le cure che a volte i dottori tentano, tendono ad avere molti effetti collaterali. E non sappiamo quali effetti abbiano queste cure su cervelli che si stanno ancora sviluppando. Se integrare acidi grassi omega aiuta, questo potrebbe avere un grande effetto per questi bambini”. E poi conclude: “Abbiamo bisogno di realizzare uno studio più ampio per comprendere ancora di più i potenziali effetti su un gruppo più ampio di bambini”.