Le persone che nuotano, fanno il bagno o praticano sport acquatici in mare hanno molta più probabilità di avere disturbi gastrici, mal d’orecchi e altri tipi di malattie rispetto alle persone che non fanno niente di tutto questo. Questo è il risultato di un’analisi su larga scala condotta dall’University of Exeter (Regno Unito): è la prima analisi sistematica che analizza se trascorrere del tempo in mare sia associato ad un rischio maggiore di riportare una serie di disturbi.
I risultati hanno dimostrato che fare il bagno in mare raddoppiava le possibilità di riportare disturbi generali alle orecchie, che salivano al 77%. Per le malattie gastrointestinali, le probabilità crescevano del 29%. La Dott.ssa Anne Leonard, dell’University of Exeter Medical School, ha dichiarato: “Nei Paesi ad alto reddito, come il Regno Unito, esiste la percezione che passare del tempo in mare comporti pochi rischi per la salute. Tuttavia, il nostro studio mostra che questa attività aumenta la probabilità di sviluppare delle malattie, come problemi alle orecchie e problemi che riguardano il sistema digerente, come mal di stomaco e diarrea. Crediamo che questo indichi che l’inquinamento sia ancora un problema che influisce sui bagnanti in alcuni dei Paesi più ricchi del mondo”.
Nonostante notevoli investimenti per migliorare la qualità dell’acqua negli ultimi anni, l’acqua del mare è ancora inquinata da risorse come rifiuti industriali, acque di scarico e deflusso dai terreni agricoli.
I ricercatori hanno concentrato oltre 6.000 studi in 19 studi. Il numero delle persone studiate in totale superava le 120.000 unità. Tutti gli studi sono stati condotti in Paesi ad alto reddito dal 1961 e analizzavano i collegamenti tra il bagno il mare e l’incidenza delle malattie in Paesi come Stati Uniti, Regno Unito, Nuova Zelanda, Danimarca e Norvegia.
Il Dottor Will Gaze, dell’University of Exeter Medical School, che ha supervisionato la ricerca, ha dichiarato: “Non vogliamo scoraggiare le persone dall’andare al mare, che ha molti benefici per la salute, come il miglioramento della forma fisica, del benessere e il contatto con la natura. Tuttavia, è importante che le persone siano consapevoli dei rischi, così da fare scelte informate. Anche se la maggior parte delle persone guarisce dalle infezioni senza bisogno di cure mediche, le infezioni possono essere più serie per le persone vulnerabili, come i più anziani, i più piccoli o le persone che avevano preesistenti condizioni di salute. Abbiamo compiuto molti progressi nella pulizia delle acque, ma il nostro studio dimostra che c’è ancora lavoro da fare. Speriamo che questa ricerca contribuisca ad ulteriori sforzi per ripulire le nostre acque costiere”.