La crescita del 6,2% del fatturato alimentare rispetto allo scorso anno è spinta dalle previsioni positive sulle tavole degli italiani a Pasqua. E’ quanto afferma un’analisi della Coldiretti su dati Istat a gennaio in relazione ai risultati dell’industria alimentare che devono trasferirsi nelle aziende agricole dove in molti comparti le remunerazioni non coprono neanche i costi di produzione, mentre a livello di consumi al dettaglio il cibo – sottolinea la Coldiretti (www.coldiretti.it) – è la principale voce del budget delle famiglie dopo l’abitazione con un importo complessivo di 215 miliardi. Il risultato positivo è sostenuto dall’aumento della spesa a tavola degli italiani che nel 2017 è tornata ad aumentare del 3,2% dopo cinque anni di segno negativo secondo elaborazioni Coldiretti sulle rilevazioni Ismea Nielsen. Un effetto che – sostiene la Coldiretti – non deve essere vanificato dall’aumento dell’Iva che colpirebbe anche beni di prima necessità come carne, pesce, yogurt, uova, riso, miele e zucchero con aliquota al 10 per cento e vino e birra con aliquota al 22% con conseguenze drammatiche sui redditi delle famiglie più bisognose. Si tratta – conclude la Coldiretti – di una conferma della necessità di inserire fin dal prossimo Def norme di sterilizzazione delle clausole di salvaguardia dell’Iva in modo da non frenare la ripresa.