L’AIFA ci ripensa: gli odontoiatri non possono eseguire terapie solo a fine estetico. In una nota del 27 marzo indirizzata a SIMEO (Associazione Italiana Medicina Estetica Odontoiatrica), l’Agenzia italiana del farmaco modifica quanto deciso il 7 febbraio 2018: “In seguito alle numerose richieste di chiarimento e rettifica da parte di società di medicina e chirurgia estetica, comunichiamo che l’odontoiatra non può eseguire terapie estetiche. La cura estetica è ammessa solo in caso di malattie e anomalie congenite di denti, bocca, mascelle e tessuti”. Le cure estetiche da parte dei dentisti insomma non potranno essere esclusive, ma solo correlate a un iter terapeutico, limitandosi comunque alla zona labiale.
“Si tratta di una retromarcia rispetto a quanto deciso dalla stessa AIFA nemmeno due mesi fa” dice Raffaele Rauso, professore presso l’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” e past president della Federazione Italiana Medici Estetici (FIME), associazione che si è da subito impegnata per modificare questa decisione insieme con il supporto del sindacato TME – Tutela dei Medici Estetici.
Il 7 febbraio 2018 l’AIFA comunicava che «il medico specialista in Odontoiatria e l’Odontoiatra sono stati inseriti fra gli specialisti autorizzati alla prescrizione e alla somministrazione dei medicinali Botox e Dysport. Non si ravvedono pertanto limitazioni all’utilizzo».
Immediata la mobilitazione delle società di medicina e chirurgia estetica, tra cui FIME che si è mossa per tempo inviando lettere e fissando incontri per chiarire meglio i termini della questione e spiegare per quali ragioni gli odontoiatri non siano adatti a eseguire trattamenti estetici: “Noi di FIME ci siamo impegnati fin da subito in riunioni con l’AIFA con l’avvocato Pietro Sicari e il supporto del sindacato TME, guidato dal presidente Andrea Servili – aggiunge il professor Rauso -. Per noi questa decisione è un traguardo importante, che permette di tutelare il paziente garantendo cure da parte di medici esperti e preparati all’utilizzo di sostanze a fine estetico. Siamo soddisfatti che AIFA abbia da subito riconosciuto la correttezza della posizione dei medici estetici, facendo un passo indietro”.