Costa Concordia: “Schettino contro l’Italia”, “ingiusto il massacro mediatico che subì poche ore dopo la tragedia”

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L’avvocato Daniele Boccioli, legale rappresentante di parte civile di alcuni naufraghi e sopravvissuti del disastro della Costa Concordia, è intervenuto ai microfoni di “Legge o Giustizia” condotto da Matteo Torrioli su Radio Cusano Campus, per commentare il ricorso dell’ex comandante Francesco Schettino alla Corte Europea dei Diritti dell’uomo di Strasburgo.

È stato un processo Schettinocentrico, questo è certo – afferma l’avvocato – le indagini sono state molto incentrate sul Comandante. Lui ha sempre avuto la possibilità di parlare, è intervenuto con dichiarazioni spontanee praticamente in ogni occasione. Siamo andati sulla nave per un sopralluogo. Effettivamente c’erano dei malfunzionamenti sugli ascensori e sulle porte stagne. Il ricorso nasce solo per i diritti che sarebbero stati violati: la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo però non è un quarto grado di giudizio”.

In sintesi, i difensori di Schettino contestano una lesione del diritto di difesa dell’imputato: “Schettino è stato ben difeso dai validissimi colleghi ma non mi risulta sia stato violato il suo diritto di difesa. Poi posso anche concordare, nel merito, che qualcosa andava approfondito di più, senza il pregiudizio nei confronti del comandante. Se c’è stata violazione nella costituzione del collegio lo dirà la Corte Europea. Il ricorso si chiama “Schettino contro Italia”. L’unica cosa che può fare la Corte è condannare lo Stato al risarcimento del danno. Questo è il massimo che potrà ottenere, di certo non uscirà di galera. Magari avrà anche una riabilitazione dal punto di vista dell’immagine pubblica. Non fu giusto il massacro mediatico che subì poche ore dopo la tragedia. La sentenza di condanna arrivò prima del processo stesso. Il processo però è stato fatto bene, con una giusta durata”.

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