Nuova sentenza di condanna – la 7ª – nei confronti della Tokyo Electric Power (Tepco), la società che gestisce la centrale nucleare di Fukushima, accusata di non aver aver fatto abbastanza per prevenire le conseguenze dell’incidente dell’11 marzo 2011: quel giorno un terremoto magnitudo 9 ha colpito la regione del Tohoku ed ha generato uno tsunami, provocando almeno 18mila vittime tra morti e dispersi. Il successivo meltdown di tre reattori nell’impianto di Fukushima Daichi ha innescato il peggior incidente nucleare dall’incidente di Chernobyl.
La corte federale di Iwaki si è pronunciata a favore dei 216 ex-residenti della prefettura di Fukushima, costretti ad abbandonare le loro abitazioni situate nei pressi dall’impianto: avevano accusato Tepco di non aver rispettato le linee guida del piano governativo del 2002 sulla prevenzione dei terremoti catastrofici e per questo motivo chiedevano di essere risarciti.