Venerdì 23 marzo si è svolta la seconda giornata di Innovalp 2018, il Festival della Montagna, a Tolmezzo, cuore della Carnia. Questo festival sta realizzando l’ambizioso progetto di dare delle risposte significative alle domande di tutti coloro che hanno a cuore la montagna, il suo presente e il suo futuro. Risposte che si concretizzeranno domani, sabato 24 marzo, con l’ultimo appuntamento per la conclusione del festival con la presentazione del Manifesto Innovalp 2018.
Fra i tanti momenti di dibattito di oggi, che hanno dato il loro significativo contributo alla costituzione delle parole chiave del manifesto, ecco l’analisi di alcuni appuntamenti:
Luoghi persi da Ri-Generare – con la fotografa Ulderica Da Pozzo, Gianni Zanolin, Scrittore e Promotore di cooperative sociali in zone di mafia, scrittore, Annibale Salsa, Antropologo, già Presidente del Club Alpino Italiano, membro del Comitato scientifico della Scuola per il Governo del Territorio e del Paesaggio di Trento, moderati da Alessandra Beltrame – in questo appuntamento si è discusso degli elementi costitutivi di un luogo e del pericolo di divenire un “non-luogo”. Si è parlato di identità, relazione e storia. Quando questi elementi vengono a mancare, ecco che il luogo cominciare a diventare “non luogo”, come le periferie. Per questo le nuove tecnologie possono ricucire il dualismo tra il centro e la periferia. La marginalità geografica va inquadrata perché non bisogna considerare la montagna come un luogo marginale. Il recupero culturale, oggi, è la base per rigenerare la montagna ma questa impostazione vale anche per la città.
Aziende a caccia di talenti e talenti a caccia di aziende? con gli interventi di Alessandro Tomba, Responsabile risorse umane e relazioni esterne AMB, Paolo Simonato, Responsabile delle relazioni sindacali Burgo, Michela Lizzi, HR Manager, Automotive Lighting, moderati da Nicola Manfren, Direzione centrale lavoro, formazione, istruzione, pari opportunità, politiche giovanili, ricerca e università Regione FVG – in questa tavola rotonda in cui si confrontavano responsabili HR di aziende radicate nel territorio. Quello che è emerso è che se i talenti non vengono coltivati con impegno e sacrificio non si avranno risultati concreti, in ogni caso la specializzazione delle competenze non basta, ci vuole più trasversalità. Con un occhio di riguardo alle soft skill: a partire dalla motivazione, la voglia di imparare nel corso del tempo, la creatività e lo spirito di sacrificio. Le aziende devono avere anche una responsabilità sociale e dare a tutti l’opportunità di lavorare cercando di sposare quelli che sono gli obiettivi di business.
Partecipazione e Governance condivisa per territori che ce la vogliono fare Esiste un altro modo di raccontare le Alpi che ce la vogliono fare? con Michela Zucca, Antropologa, esperta in cultura popolare, storia delle donne, analisi dell’immaginario e Gianluca Cepollaro, Trentino School of Management, Direttore di STEP- Scuola per il governo del Territorio e del Paesaggio, moderati da Fabrizio Barca, Economista, già Ministro della coesione territoriale – la provocazione è quella di capire se le Terre Alte ce la voglio davvero fare, per fortuna esistono molti esempi virtuosi. Ci sono sistemi che stanno portando risultati positivi: sono quelli che pensano alla montagna in modo totalmente slegato dall’immaginario tradizionale. Nell’arco alpino ci sono dei territori che hanno messo in atto politiche “vincenti” che hanno affrontato lo spopolamento ed esaltato l’imprenditorialità. I talenti della montagna sono molteplici: la capacità di cooperare, il senso civico, l’attaccamento ai beni comuni, la legalità e le best practice devono passare proprio attraverso la rete partecipativa per cercare di anticipare gli scenari futuri.
Il manager che ha scelto la libertà – incontro con lo scrittore Francesco Vidotto, Stefano Vietina, giornalista e scrittore e Alessandro Benzoni, Presidente del CAI Tolmezzo – Francesco Vidotti è laureato in Economia e per lungo tempo è stato un manager d’azienda. Oggi vive a Tai di Cadore, tra le Dolomiti e si dedica esclusivamente alla scrittura. Afferma in apertura: “La montagna è femmina e dolce, è la mia casa”. Anche se la montagna è lenta, ha un fascino magico ed eterno che le persone stanno riscoprendo, manifestando anche il desiderio di conoscere le potenzialità del territorio. C’è per fortuna un ritorno alla montagna, non solo per lo stile di vita slow e immerso nella natura, ma anche per il fermento che sta animando tutti i territori della montagna che vogliono vivere, non solo sopravvivere.
Impavidi imprenditori – Il coraggio, la passione e la determinazione del fare impresa, in Veneto e in Carnia. Con Giampietro Bizzotto e Gianpaolo Pezzato – autori del libro Impavidi Veneti: imprese di coraggio e successo a Nord-Est- moderati da Domenico Lanzilotta. Un libro che vuole dare speranza soprattutto ai giovani, il coraggio di affrontare le sfide della società moderna senza paura. Da Impavidi! Attraverso le testimonianze di quattordici imprenditori del Veneto, questo volume raccoglie le visioni del futuro e i possibili percorsi di rilancio del territorio veneto attraverso l’ambizione di porsi sfide sempre più grandi. I due autori hanno raccontato storie di successo, di piccoli grandi “eroi” del quotidiano che hanno creduto in un progetto e messo in atto strategie, spinti da una grande determinazione. La montagna poi è una grande maestra per chi vuole fare impresa: insegna ad adattare l’impresa a quelli che sono i ritmi della natura.
Nell’arco di tutta la giornata, molte le persone interessante a testare i propri talenti, anche operatori che lavorano nell’orientamento hanno effettuato la mappatura dei talenti con Orange!, il software nato da Innovalp #1.
Tutti gli interventi della giornata hanno contribuito in maniera significativa a delineare la struttura e i contenuti del Manifesto di Innovalp 2018 che sarà presentato sabato in chiusura del festival.