Un team di scienziati ha scoperto che manipolando l’attività cerebrale delle persone che soffrono di paure e fobie più comuni, è possibile renderle meno vulnerabili se nella loro vita hanno incontri ravvicinati con animali o oggetti che scatenano le paure. Stando ai risultati della ricerca, condotta dall’Advanced Telecommunications Research Institute International (Giappone), pubblicata su ‘Proceedings of the National Academy of Sciences’, il team è stato in grado di studiare (attraverso una risonanza magnetica) gli eventi inconsci spontanei che vengono prodotti nel cervello quando entrano in gioco le fobie.
I ricercatori sono riusciti a comprendere se il cervello di chi ha partecipato allo studio stava pensando inconsciamente ad un oggetto della propria fobia: se a questa operazione viene associata una ricompensa positiva per il soggetto, l’immagine dell’animale o dell’oggetto si trasforma da negativa a positiva.