Prima infanzia: ecco fino a quanto si può risparmiare online per il proprio bebè

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Alla fine dello scorso anno l’ISTAT ha parlato chiaro: in otto anni in Italia sono nati 100mila neonati in meno. Un dato allarmante, che pone il nostro Paese come fanalino di coda nel panorama europeo per indice di natalità. Non pare un caso che il periodo di decrescita incessante abbia preso il via nel 2008 – il temibile anno della “crisi” – perché in fondo, si sa, avere un figlio costa. L’Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha, infatti, stimato che la spesa media per mantenere un bambino per il primo anno di età va da un minimo di 7.100 € ad un massimo di 15.200 €[1].

Ma tra “bonus bebè” e “detrazioni per i figli a carico”, l’Italia sembra essersi messa nuovamente in moto per incentivare le famiglie italiane e – con lo stesso obiettivo – si sta muovendo il canale e-commerce che offre a neogenitori o a quanti siano prossimi ad avere un bambino potenzialità di risparmio davvero considerevoli. idealo – il portale internazionale di comparazione prezzi per gli acquisti digitali – ha voluto indagare l’argomento per portare il proprio contributo alla causa, tra evoluzioni dei prezzi durante l’anno e acquisti che online sono decisamente più vantaggiosi.

In Italia, nel 2017, l’interesse nei confronti della categoria “Bambini & Neonati” è cresciuto del 30,0% rispetto al 2016 ed anche il trend per il 2018 è positivo, con un ulteriore +22,6% rispetto all’anno appena trascorso.  Nello specifico, tutti i prodotti di prima necessità e legati alla sicurezza rappresentano il catalizzatore di attenzione maggiore, con una quota di interesse superiore di circa sei volte rispetto ai prodotti legati all’intrattenimento dei bambini (85.3% vs. 14.7%)[2].

Per quanto riguarda i beni di prima necessità, il risparmio medio utilizzando il canale e-commerce, si attesta attorno al 10%. idealo ha stilato una lista dei prodotti particolarmente convenienti se acquistati online, a partire dai biberon che consentono un risparmio medio del 26,6% (pari a circa 4,83€), seguiti da pannolini con il 15,0% (3,02€), seggiolini per auto con il 10,3% (21,25€), sterilizzatori con il 9,1% (3,82€) e passeggini con il 7,9% (33,84€)[3].

Per il settore dell’intrattenimento il risparmio medio si attesta, invece, attorno al 10,4%, con i libri per la prima infanzia tra i prodotti più convenienti da acquistare online (con un risparmio medio del 29,4% pari a circa 6,75 euro). Seguono i peluche con il 23,0% (9,75€), i giochi motori  con il 13,1% (5,34€), le giostrine per neonati con il 12,5% (3,52€), le palestrine per neonati con il 12,2% (5,25€) e i giocattoli per il bagnetto con l’8,3% (1,55€)[4].

Infine, acquistando online articoli per bambini legati all’abbigliamento il risparmio medio si attesta intorno al 19,7% con al primo posto l’intimo per neonati, che garantisce un risparmio del 40,9% pari a circa 4,53 euro.

Idealo ha calcolato che, utilizzando un comparatore prezzi per acquistare i principali prodotti legati alle tre differenti categorie, si può ottenere un risparmio totale di almeno 157 euro.  

Ma chi sono i genitori digitali italiani che si informano online per fare acquisti? Secondo i dati a propria disposizione, idealo ha individuato che per i prodotti considerati necessari, come pannolini, passeggini e biberon, i più interessati si assestano in una fascia di età compresa tra i 25 e i   34 anni (44,6%), probabilmente coppie al proprio primo figlio. Per quanto riguarda le ricerche relative all’intrattenimento, il dato cambia e i più interessati si posizionano nella fascia tra i 35 e i 44 anni (43,6%).

Un mercato appannaggio delle donne e dei loro smartphone: idealo ha evidenziato che circa il 70% di quanti si informano sul tema sono donne, sia che si parli di beni di prima necessità che di intrattenimento. E sempre all’incirca del 70% è la percentuale di quanti si informano attraverso i canali mobile, d’altronde si sa che i neo-genitori devono essere multi tasking e devono spesso condurre le proprie ricerche on the go! Le regioni che mostrano il maggiore interesse in entrambe le categorie si confermano il Lazio e la Lombardia, vale a dire quelle maggiormente interessate all’e-commerce in italia. Rispetto ad altre categorie, cambiano le medaglie di bronzo, che vanno alla Toscana quando si parla di intrattenimento e all’Emilia Romagna quando si parla di beni di prima necessità[5].

“Se il principale motivo che spinge gli utenti ad acquistare online è la ricerca del prezzo più conveniente, un dato che coinvolge il 75% degli intervistati secondo una nostra precedente ricerca, diventa subito chiaro perché l’e-commerce abbia coinvolto anche il settore della prima infanzia, considerato uno dei più cari in assoluto. – commenta Fabio Plebani, Country Manager di idealo per l’Italia – “Se gli alti costi sono una delle barriere che frena le famiglie italiane al concepimento di un figlio, allora possiamo dire che con l’e-commerce stiamo contribuendo all’abbattimento di questo ostacolo, consapevoli che un figlio non deve rappresentare un lusso ma una ricchezza.”  

[1] Lo studio di Federconsumatori è disponibile a questo link: https://bit.ly/2E1vBtm

[2] Per fornire i dati, idealo.it ha analizzato il numero delle intenzioni di acquisto registrate sul portale italiano dal Febbraio 2017 al Febbraio 2018.

[3] Ulteriori prodotti su cui è possibile risparmiare nella categoria „prima necessità“ sono scalda biberon con il 7,8% (5,72€), fasciatoi con il 7,6% (12,49€), baby monitor con il 7,0% (7,27€), sdraiette per neonati con il 4,9% (5,39€) e letti per neonati 3,3% (5,55€).

[4] Ulteriori prodotti su cui è possibile risparmiare nella categoria „intrattenimento“ sono i sonagli per neonati con il 7,2% (0,82€), i puzzle per bambini piccoli con il 6,1% (0,71€), i telefoni giocattolo con il 5,2% (0,74€), i carillon per bambini con il 3,6% (0,73€), i giocattoli per attività con 2,4% (1,26€) e i giochi trainabili con l’1,6% (0,28€).

[5] I dati demografici relativi alla macro-categoria “Neonati & Bambini” sono stati ottenuti tramite Google Analytics. Periodo: Febbraio 2017 – Febbraio 2018. Paese: Italia.

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