Tra pioggia, gelo e neve è caduto il 59% di acqua in piu’ a febbraio rispetto alla media con un decisa inversione di tendenza rispetto al deficit idrico fatto registrare nei mesi precedenti e il 2017 che con oltre 1/4 in meno di precipitazioni (-27%) si è classificato come l’anno piu’ siccitoso dall’inizio delle rilevazioni nel 1800: lo rileva Coldiretti che traccia un bilancio dell’anomala ondata di maltempo che ha colpito l’Italia sulla base dei dati Isac Cnr. Il ripristino delle riserve idriche nei terreni, nelle montagne, negli invasi, nei laghi e nei fiumi – spiega la Coldiretti – è particolarmente importante per gli usi civili e per quelli agricoli con l’arrivo della primavera e dell’estate quando con il caldo i consumi aumentano nelle città e le colture avranno bisogno di acqua per crescere. Le temperature medie in Italia nel mese di febbraio sono pero’ scese di 1,01 gradi al di sotto della media storica dopo un gennaio particolarmente caldo che aveva favorito il risveglio vegetativo e così – sottolinea la Coldiretti – gemme e fiori di piante da frutto sono andati perduti per il brusco abbassamento della colonnina di mercurio. I danni alle piante da frutto, ulivi e vigneti, che potranno però essere verificati definitivamente solo nei prossimi giorni, sono destinati a compromettere le produzioni nel tempo poiché – continua la Coldiretti – occorrono anni prima che si possa sostituire la pianta e che quella nuova inizi a produrre. Ma già adesso dalla Liguria al Piemonte, dalla Lombardia all’Emilia Romagna, dalle Marche al Lazio, dalla Campania alla Toscana, dall’Abruzzo al Molise fino alla Puglia sono decine di migliaia le aziende agricole che hanno perso le produzioni di ortaggi invernali prossimi alla raccolta, dai carciofi alle rape, dai cavolfiori alle cicorie, dai finocchi alle scarole, ma sono stati danneggiati – sottolinea la Coldiretti – anche i vivai di piante e fiori come le mimose per l’8 marzo. Il rischio è che alla fine il conto pagato dall’agricoltura per questa ondata di maltempo – continua la Coldiretti – potrebbe superare i 300 milioni di euro come accaduto nell’ultima gelata siberiana del 2012. Non si tratta quindi di un caso isolato ma siamo di fronte – sostiene la Coldiretti – agli effetti dei cambiamenti climatici che si stanno manifestano con pesanti effetti sull’agricoltura italiana. Si moltiplicano gli eventi estremi, sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi, ma intense e il repentino passaggio dal sereno al maltempo. Siccità e bombe d’acqua con forti piogge a carattere alluvionale, ma – conclude la Coldiretti – anche gelate e picchi di calore anomali si alternano lungo l’anno e lungo tutta la Penisola.