Il rivestimento degli specchi dei telescopi e quello della statuetta degli Oscar, è basato sulla tecnica messa a punto dalla NASA che consente di osservare le galassie più distanti: l’oro è in grado di riflettere le lunghezze d’onda infrarosse della luce, che consentono di rilevare oggetti celesti molto lontani.
“L’oro è completamente inerte e di conseguenza non si ossida e non si annerisce“, ha spiegato il fisico Jim Tuttle, del Goddard Space Flight Center NASA. Inoltre il prezioso materiale blocca l’assorbimento del calore: motivo per cui è stato usato per rivestire il tubo refrigerante da quasi 10 metri del telescopio spaziale James Webb, il cui lancio è previsto nel 2019. Per questo telescopio e per altri strumenti della NASA, l’agenzia spaziale statunitense ha progettato un metodo per rivestire in oro le superfici, insieme all’azienda Epner Technology di Brooklyn: l’oro viene sciolto in una soluzione nella quale viene immersa la superficie da rivestire, e si fanno migrare gli atomi del metallo verso quest’ultima applicando corrente elettrica. Il rivestimento così ottenuto è particolarmente riflettente e resistente e la Epner utilizza la tecnica anche per altri clienti, tra cui l’Academy of Motion Picture Arts and Sciences che assegna gli Oscar.