La sportella e il cerimito sono due dolci tipici dell’isola d’Elba, più esattamente di Rio nell’Elba. Il giovane riese, la mattina della Domenica delle Palme, faceva trovare alla sua innamorata un paniere pieno di fiori, con all’interno il cerimito, sim bolo sessuale maschile, preparato ancora oggi per San Piero. Se la ragazza gradiva il regalo con annessa dichiarazione d’amore, contraccambiava a Pasqua con la sportella, simbolo sessuale femminile, infiocchettata e benedetta. Realizzati un tempo con un impasto simile a quello della Schiaccia di Pasqua, come dichiarazione d’amore tra giovani che “si guardavano”, nonostante questa tradizione resta solo un ricordo, vengono tutt’oggi preparati per il periodo pasquale.Per realizzare 6 sportelle occorrono: 1 kg di farina, 500 grammi di zucchero 100 grammi di burro, 6 uova, 2 bustine di lievito, mezzo bicchiere di latte, la scorza grattugiata di un limone, una manciata di semi di anice, la granella di zucchero colorata.
Sbattete le uova con una frusta, unendo zucchero, scorza di limone, farina, lievito, burro fuso, incorporando bene il tutto. Formate una palla con la pasta ottenuta, lasciate riposare per un’ora, dividete in 6 parti ugali, formando dei cilindri alungati, dando loro la forma di una ferro di cavallo, incrociando, alla fine, le estremità. Appiattite leggermente la figura ottenuta, spennellate la superficie con rosso d’uovo, sbattuto un po’ con acqua, cospargetele con granella di zucchero colorata e cuocete in forno a 180° fino a prova stecchino, con superficie dorata. Nella ricetta moderna, a cottura ultimata, nella sportella viene posto un uovo sodo. Per preparare il cerimito, invece, occorrono: 1 kg di farina, 4 cucchiai di zucchero o miele, 200 grammi di noci, la buccia grattugiata di due arance, 2 cucchiai di semi di anice o finocchio selvatico, 4 cucchiai di olio extravergine d’oliva, 3 uova, 25 grammi di lievito di birra, sale e pepe.
Disponete la farina a fontana, aggiungendo man mano tutti gli ingredienti. Lasciate lievitare a temperatura ambiente per circa 2 ore e formate tanti cilindri lunghi 40 cm, con un diametro di 2,4 cm. Prendete le estrenità dei cilindri di pasta e, dopo averle allineate, avvolgetele su loro stesse per 3-4 volte, avendo cura di lasciare sulla cima in grosso occhiello. Arrotolate, infine, le due estremitàm in modo da rappresentare il simbolo fallico stilizzato.Il pane anisato ha molte affinità anche con le focacce di farro che gli antichi romani offrivano alla dea Cerere per auspicare un’annata feconda e provvida di raccolti.