In Irlanda il 17 marzo è il giorno più atteso dell’anno. Parliamo del St. Patrick’s Day, la festa di San Patrizio, che commemora l’arrivo del Cristianesimo in Irlanda durante il quinto secolo d.C. ad opera del Santo, all’epoca vescovo d’Irlanda. Festa nazionale nella Repubblica d’Irlanda, festa bancaria nell’Irlanda del Nord, la ricorrenza viene celebrata anche in altri paesi, interessati da significativa immigrazione irlandese. La festa di San Patrizio, però, contrariamente a quanto si pensi, non nasce in Irlanda. La prima testimonianza risale a Londra nel 1717 grazie allo scrittore irlandese Jonathan Swift, che nel suo Diario a Stella scrisse che il Parlamento di Westminster era chiuso per il St. Patrick’s Day, e che tutta Londra era piena di decorazioni “irish”. In America, e precisamente a Boston, approdò nel 1737, ma a festeggiare furono solo i Protestanti emigrati nel nuovo mondo.
La prima parata si tenne a New York nel 1766 quando un gruppo di soldati che si stava dirigendo a festeggiare in una taverna, decise di marciare dietro alla banda che intonava musiche tradizionali irlandesi. La sfilata improvvisata fu un successone e spinse gli irlandesi d’America a riproporle ogni anno e in ogni città. Quando poi milioni di persone emigrarono dall’Irlanda in America a causa della carestia del XIX secolo, la Festa di San Patrizio divenne un’occasione nostalgica per rivivere le atmosfere per il proprio amato Paese, un momento di orgoglio nazionale a suon di musica, cibo e di birra. In Irlanda il St. Patrick’s Day nacque come festa religiosa. La prima parata si volse a Waterford nel 1903 e a Dublino nel 1931 ma solo ne 1995 fu dichiarata Festa Nazionale.